RAPPORTO ISTAT: BIGGERI DOVREBBE ESSERE IL PRIMO A FARE “MEA CULPA”
RAPPORTO ISTAT: BIGGERI DOVREBBE ESSERE IL PRIMO A FARE “MEA CULPA” PER NON AVER COLTO I SEGNALI DI RISCHIO DI FORTE DETERIORAMENTO DELLA SITUAZIONE ECONOMICA ED AVER PROPINATO STATISTICHE EDULCORATE, LONTANE MILLE MIGLIA DALLA REALTA’ DEL PAESE E DI FAMIGLIE IMPOVERITE. BIGGERI, DOPO AVER FOTOGRAFATO PER ANNI UN INESISTENTE PAESE DI BENGODI, NON SI PUO PERMETTERE DI OFFENDERE I CONSUMATORI AFFERMANDO CHE SONO I CITTADINI A NON ESSERE STATI INGRADO DI AFFRONTARE PROBLEMI. Il presidente dell’Istat, Luigi Biggeri, che nella sua relazione annuale ha osservato come negli ultimi anni non siano stati colti i segnali di rischio per lo sviluppo del Paese, lasciando che la "perdurante stagnazione" aumentasse "le incertezze sul futuro e il clima di sfiducia",con difficoltà che vengono da lontano, ma "pubblici amministratori, imprenditori e cittadini, non sono stati in grado di affrontare seriamente questi elementi di preoccupazione e di governarli con interventi tesi a eliminare i punti di debolezza e a valorizzare quelli di forza",dovrebbe essere il primo a fare “mea culpa” per aver fotografato nelle statistiche edulcorate un paese irreale. I segnali sui rischi corsi dallo sviluppo economico,che non sono stati “colti nella loro reale portata", dovevano essere guardati non dai cittadini e dalle associazioni dei consumatori che non hanno fatto mancare quotidiane critiche motivate,ma proprio dall’Istat,che negli ultimi 4 anni ha invece fotografato un inesistente Paese di Bengodi,con redditi superiori all’inflazione e con consumi in forte crescita,per non disturbare il manovratore di turno, che così poteva vantare risultati ottimi nell’azione di governo,invece dei risultati catastrofici colti da Buggeri, con un ritardo di chi ha fiutato il vento che cambia. Adusbef e Federconsumatori non consentono al signor Biggeri di offendere i cittadini,dopo averli ingannati per 4 lunghi anni sulla diminuzione dell’inflazione, che al contrario aumentava,la crescita del potere di acquisto così forte, da portare anche il ceto medio ad indebitarsi per sopravvivere, le ripetute correzioni ingloriose sia del tasso di inflazione che dei dati trasmessi all’UE, che solo il rigore di Eurostat,ha portato- non più tardi di ieri sera- a correggere perfino i dati globali del rapporto debito-Pil italiano con conti in disordine da qualche anno sapientemente occultati. Sono i dati a parlare da soli sapendoli leggere ed il rinnovo della carica di Biggeri alla presidenza dell’Istat, invece di rappresentare un segnale di cambiamento atteso da cittadini e consumatori nell’ambito di una gestione statistica più rigorosa, trasparente e meno ossequiosa del potere politico di turno,rappresenta una ben architettata beffa,dopo il danno inferto a famiglie impoverite,che devono indebitarsi per sopravvivere. Adusbef-Federconsumatori Roma,25.5.200525/05/2005
Documento n.4728