RAI: I CONSIGLIERI CHE NOMINARONO MEOCCI,RINVIATI A GIUDIZIO PER ABUSO D’UFFICIO,HANNO L’OBBLIGO DI DIMETTERSI IMMEDIATAMENTE DALL’INCARICO
COMUNICATO STAMPA RAI: I CONSIGLIERI CHE NOMINARONO MEOCCI,RINVIATI A GIUDIZIO PER ABUSO D’UFFICIO,HANNO L’OBBLIGO DI DIMETTERSI IMMEDIATAMENTE DALL’INCARICO. ED IL PAVIDO PADOA SCHIOPPA,AZIONISTA DI MAGGIORANZA RAI, ABBIA IL CORAGGIO DI PROMUOVERE AZIONE DI RESPONSABILITA’ PER GRAVE DANNO ERARIALE. ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI,CHE CHIEDONO LE IMMEDIATE DIMISSIONI DEI CONSIGLIERI COINVOLTI, SI COSTITUIRANNO PARTE CIVILE. Poiché dopo le denunce di Adusbef e Federconsumatori ai Tribunali ed alla Corte dei Conti, anche la Procura della Repubblica di Roma ha maturato la convinzione che Alfredo Meocci, commissario uscente dell’AGCOM, non poteva essere nominato alla carica di direttore generale della Rai,avvenuta con il parere contrario dei consiglieri di opposizione e l'astensione del presidente Claudio Petruccioli, i consiglieri della Cdl - Angelo Maria Petroni (di area Forza Italia e indicato dal Ministero dell'Economia ai tempi del governo Berlusconi; Giuliano Urbani (Fi); Marco Staderini (Udc); Gennaro Malgieri (An); e Giovanna Bianchi Clerici (Lega), consapevoli di tale incompatibilità sin dal giorno della nomina hanno il dovere di rassegnare immediate dimissioni. Qualora dovessero restare al loro posto un minuto in più, non il pavido ministro dell’Economia Padoa Schioppa, autore di evitabili stangate a danno dei cittadini ed azionista di maggioranza della Rai, che da tempo avrebbe dovuto promuovere un’azione di responsabilità contro i consiglieri Rai della CDL che nominarono Meocci per garantire continuità spartitoria e lottizzatrice ad un’azienda pubblica pagata con il canone dai cittadini per grave danno erariale,ma il presidente della Repubblica, garante della Costituzione e del rispetto della legalità,avrebbe il dovere di intervenire per ripristinare la legalità violata da prepotenti appoggiati dai partiti di riferimento. Fu l’Autorità per le Garanzie nelel Comunicazioni a dichiarare l'incompatibilità lapalissiana di Meocci con l'incarico di direttore generale Rai poiché aveva ricoperto il ruolo di commissario della stessa Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ed a comminare una multa da 14,5 milioni di euro alla Rai,dalla stessa Agcom che dichiarò inammissibile la nomina di Mocci,per questo la contestazione della circostanza aggravante al reato di abuso d'ufficio. Adusbef e Federconsumatori,che si costituiranno in giudizio in qualità di parte civile contro una gestione politica Rai di una prepotenza ed arroganza senza precedenti chiedendo il risarcimento dei danni a favore degli utenti che pagano un salato canone in cambio di una informazione appaltata ai partiti, ritenendo che la misura sia colma, invitano gli utenti che hanno pagato un canome maggiorato a far sentire la loro voce di protesta al Presidente della Repubblica,garante del rispetto della legalità costituzionale,violata da faccendieri mascherati, che si sono appropriati di un bene pubblico,come quello della informazione. Elio Lannutti (Adusbef) - Rosario Trefiletti (Federconsumatori) Roma,8.5.200708/05/2007
Documento n.6557