Prezzi. Bloccare subito le tariffe ferroviarie
PREZZI: SE IL GOVERNO,COME HA DETTO IL MINISTRO SCAJOLA,GUARDA ALLE TARIFFE PUBBLICHE,OLTRE AL DOVERE DI UNA SANA AUTOCRITICA, DEVE BLOCCARE SUBITO I PREVISTI AUMENTI DELLE TARIFFE FERROVIARIE, AUMENTATE IN MEDIA DEL 27 PER CENTO SULLE TRATTE REGIONALI. Se il Governo,come ha detto oggi il ministro delle attività produttive Claudio Scajola,guarda alle “tariffe pubbliche”, oltre a fare una severa autocritica per il pessimo esempio che ha voluto dare scatenando la corsa ai rincari a due cifre su tariffe di propria pertinenza (il biglietto del museo è passato da 4.000 lire a 4 euro,le giocate alle lotterie sono aumentate dal 30 al 100 per cento,le tariffe autostradali continuano a correre nonostante i pessimi servizi offerti all’utenza,i costi dei biglietti ferroviari sulle tratte regionali sono aumentate del 27 per cento in media oltre alla tassa di 25 euro per chi è sprovvisto di biglietto,ecc.),ha il dovere di bloccare i previsti aumenti dell’8,7 per cento delle tariffe ferroviarie nazionali. “I cittadini - ha aggiunto Scajola - hanno l’impressione che l’unione monetaria ed economica abbiano portato inflazione,perchè il passaggio delle moneta unica e dei sui riflessi sul costo della vita "affrettato e non preparato" secondo il ministro e che "ha portato in qualche segmento a rincari indiscriminati". Ma chi doveva preparare il passaggio alla moneta unica e chi doveva vigilare, ed ha invece voltato la testa dall’altra parte,evitando perfino il doppio cartellino dei prezzi lira-euro secondo i desiderata dei commercianti,se non il governo ? Dopo le ripetute prese in giro del suo predecessore alle Attività Produttive,i consumatori –che attendono ancora di essere convocati dal signor ministro Scajola, presidente del CNCU (Consiglio Nazionale Consumatori Utenti)- si aspettano maggiore chiarezza e serietà nella tutela del potere di acquisto delle famiglie,che significa un maggior controllo di prezzi e tariffe pubbliche che sono sfuggite ad ogni verifica per l’accanito tifo espresso dal governo a favore di cartelli e monopoli. Se si vogliono davvero rivalutare i consumi, bisogna stringere i controlli su coloro che si sono arricchiti con il pretesto dell’euro impedendo di continuare la rincorsa sfrenata agli aumenti, accorciare la filiera della distribuzione che consente enormi speculazioni nel passaggio dal produttore al consumatore,rilanciare l’industria del turismo (di pertinenza del ministro) che ha perso colpi proprio a causa dei prezzi troppo alti,spesso di scadente qualità di bar,alberghi,ristoranti, stabilimenti balneari,e scarsamente competitivi rispetto all’offerta di paesi con analoga vocazione turistica,come Francia,Spagna,Grecia,ex Yugoslavia. Adusbef-Federconsumatori Roma,20.6.200520/06/2005
Documento n.4774