PREMAFIN:GROUPAMA,OBBLIGO DI UNA DOPPIA OPA SEGNA LO SPARTIACQUE TRA GESTIONE CONSOB CARDIA,NEMICA PICCOLI AZIONISTI,E LA NUOVA ERA DI GIUSEPPE VEGAS.

in Comunicati stampa
COMUNICATO STAMPA PREMAFIN:GROUPAMA,OBBLIGO DI UNA DOPPIA OPA SEGNA LO SPARTIACQUE TRA GESTIONE CONSOB CARDIA,NEMICA PICCOLI AZIONISTI,E NUOVA DI VEGAS. La risposta all’obbligo di una doppia Opa su Premafin e sulla controllata Fondiaria Sai, al quesito avanzato da Groupama in merito all'operazione che prevede l'entrata del gruppo francese nel capitale di Premafin con il 17-20%, segna lo sparticque tra la vecchia Consob targata Cardia,sempre a braccetto con i furbetti del quartierino il cui evidente collateralismo con gli interessi di banche, banchieri e potentati economici è sempre più evidente nonchè sancito nei processi, come nella requisitoria dei PM al processo di Parma,per aver contribuito a scremare i risparmiatori Parmalat, o non aver mai prevenuta le tosature ripetute del parco buoi, con la nuova Consob presieduta da Vegas, che con questo atto dovuto (ma non scontato), offre una seria tutela agli azionsiti minori. Se la Consob del signor Cardia e dei Maccarone e Salini vari, avesse seguito questa corretta interpretazione qualche anno fa, non avrebbe consentito alla compagnia Fondiaria di essere acquisita a debito da Ligresti ed altri cavalieri bianchi, spianando la strada a cricche di potere abituati per troppo tempo in Italia ad acquisire aziende quotate, anche di matrice bancaria,con i soldi ed il patrimonio delle imprese acquistate, creando danno notevole ai maltrattati azionisti di minoranza. Adusbef, che si rallegra per l’inversione di tendenza di una Consob, finora prona agli interessi dei grandi gruppi economici e finanziari,per questo adusa a calpestare i diritti degli azionisti di minoranza, continuerà a seguire con la dovuta attenzione gli sviluppi di investimenti certamente concertati dai francesi di Groupama su Premafin e Fonsai, dato che, come era stato stabilito dall'accordo con gli azionisti di maggioranza di Premafin e comunicato al mercato, l'investimento previsto nell'ambito dell'aumento di capitale di Premafin, era condizionato dall'assenza dell'obbligo di lanciare un'offerta pubblica d'acquisto sul capitale di Premafin e sulle sue controllate. Non sono più praticabili operazioni di salvataggio di imprese, alle quali le banche avevano offerto allegri affidamenti basati su criteri amicali invece che sulla meritorietà del credito,sulla pelle del mercato è dei piccoli azionisti, che in futuro non potranno più accettare supinamente l’esclusiva salvaguardia degli interessi delle banche (Iintesa Unicredit in primis) e dei banchieri.

05/03/2011

Documento n.8875

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