POTERE DI ACQUISTO DELLE FAMIGLIE: SMETTIAMOLA “DI DARE I NUMERI”
COMUNICATO CONGIUNTO ADUSBEF - FEDERCONSUMATORI POTERE DI ACQUISTO DELLE FAMIGLIE: SMETTIAMOLA “DI DARE I NUMERI” Abbiamo sempre sostenuto che ci fosse poca attendibilità dei dati Istat per ciò che riguarda l’inflazione. Oggi anche i meno convinti ne dovrebbero prendere atto. Secondo l’Istituto, le famiglie a reddito fisso avrebbero aumentato il loro potere di acquisto, e per i lavoratori, addirittura i maniera sostanziosa. Se ciò fosse vero, significherebbe che il forte aumento dell’indebitamento delle famiglie (18% in più negli ultimi due anni) ed il crollo dei consumi, denunciato dai soggetti economici più autorevoli, soprattutto nel settore alimentare e dell’abbigliamento sarebbero dovuti all’improvviso impoverimento delle classi sociali più abbienti, quali i ricchi imprenditori, i facoltosi professionisti ed i benestanti che operano nell’intermediazione e nel commercio. Tutti sanno che è vero proprio il contrario. In questi ultimi anni, anche a fronte di un change-over assolutamente incontrollato, si è verificato uno spostamento di 50 miliardi di euro dalle famiglie a reddito fisso alle altre categorie sociali. Questo fenomeno, inoltre, per come sono state utilizzate le risorse ha oltretutto messo in tensione il mercato abitativo che è schizzato a prezzi di compravendita e ad affitti record con ovvie ricadute negative sulle famiglie italiane. Riteniamo che sia giunto il momento che si vada ad una profonda verifica di come sono svolti ruoli e funzioni dell’Istat, essenziali per l’analisi della realtà economica del nostro Paese e per far ciò, chiediamo che venga istituita una commissione d’inchiesta parlamentare. E’ giunto il momento di rendere noti i “veri” dati dello status del Paese che, mai come adesso, annaspa in una crisi in cui non si intravede uno sbocco.02/05/2005
Documento n.4618