PATTI CHIARI BANCARI- NO GRAZIE !!!!!!
PATTI CHIARI BANCARI- NO GRAZIE !!!!!! SINO A QUANDO I CITTADINI SOFFRONO PER DECISIONI OSCURE E SEMPRE PENALIZZANTI SUI COSTI DEI LORO CONTI CORRENTI!!!!!!!!!! Il sistema bancario attraverso l’ ABI rilancia riverniciandolo “Patti Chiari”. Per Adusbef e Federconsumatori si tratta di una ennesima presa in giro che non può e non deve passare inossservata. Infatti mentre si propone un patto con i cittadini consumatori, senza dir nulla a loro e con il compiacimento dell’articolo 118 del testo unico bancario si determinano aumenti clamorosi per milioni di correntisti, come se non fossimo già, a livello internazionale, nei più elevati costi di conto corrente. Non si riesce a comprendere e non si condivide l’intenzione dell’ABI di acculturare i cittadini sulle questioni di politica finanziaria e creditizia. I cittadini hanno bisogno di ben altro. Sarebbe come se per acquistare delle mele in un mercato i cittadini dovrebbero avere una laurea in biologia od in agraria per poter acquistare prodotti in sicurezza alimentare. Quello che esigono i cittadini, in tema di risparmio, dopo essere stati turlupinati a centinaia di migliaia nella vendita delle varie obligazioni : argentine, parmalat, cirio etc etc. è quello di avere chiarezza di rapporto, trasparenza e conoscenza esatta del rischio che deve essere necessariamente fornito dagli operatori bancari e finanziari, e non acquisire lauree in economia per acquistare qualche titotlo o qualche obligazione. Insomma per Adusbef e Federconsamatori per poter iniziare un confronto serio e costruttivo con il sistema bancario si tratta di definire e superare pregiudizialmente tre questioni di fondo. La prima il superamento dell’articolo del testo unico bancario che permette in maniera poco trasparente e poco chiara gli aumenti di tutte le voci del servizio bancario. La seconda , l’abolizione del costo di uscita dal conto bancario come da sempre sosteniamo, ed ora anche finalmente richiesto dall’antitrust accompagnato da una lettera di ringraziamento al cittadino per essere stati clienti della banca da cui si fuoriesce. La terza, l’azzeramento dei costi di trasferimento titoli da banca a banca. Superando questi tre punti si potrà iniziare un serio confronto per portare il rapporto banca-cliente su livelli accettabili, non come l’attuale in cui l’obbiettivo fondamentale è quello del benessere bancario attraverso l’accumulazione di forti utili, nel 2006 pari a dieci miliardi di euro, e non invece anche per il benessere del cittadino consumatore. Il sistema bancario attraverso l’ ABI rilancia riverniciandolo “Patti Chiari”. Per Adusbef e Federconsumatori si tratta di una ennesima presa in giro che non può e non deve passare inossservata. Infatti mentre si propone un patto con i cittadini consumatori, senza dir nulla a loro e con il compiacimento dell’articolo 118 del testo unico bancario si determinano aumenti clamorosi per milioni di correntisti, come se non fossimo già, a livello internazionale, nei più elevati costi di conto corrente. Non si riesce a comprendere e non si condivide l’intenzione dell’ABI di acculturare i cittadini sulle questioni di politica finanziaria e creditizia. I cittadini hanno bisogno di ben altro. Sarebbe come se per acquistare delle mele in un mercato i cittadini dovrebbero avere una laurea in biologia od in agraria per poter acquistare prodotti in sicurezza alimentare. Quello che esigono i cittadini, in tema di risparmio, dopo essere stati turlupinati a centinaia di migliaia nella vendita delle varie obligazioni : argentine, parmalat, cirio etc etc. è quello di avere chiarezza di rapporto, trasparenza e conoscenza esatta del rischio che deve essere necessariamente fornito dagli operatori bancari e finanziari, e non acquisire lauree in economia per acquistare qualche titotlo o qualche obligazione. Insomma per Adusbef e Federconsamatori per poter iniziare un confronto serio e costruttivo con il sistema bancario si tratta di definire e superare pregiudizialmente tre questioni di fondo. La prima il superamento dell’articolo del testo unico bancario che permette in maniera poco trasparente e poco chiara gli aumenti di tutte le voci del servizio bancario. La seconda , l’abolizione del costo di uscita dal conto bancario come da sempre sosteniamo, ed ora anche finalmente richiesto dall’antitrust accompagnato da una lettera di ringraziamento al cittadino per essere stati clienti della banca da cui si fuoriesce. La terza, l’azzeramento dei costi di trasferimento titoli da banca a banca. Superando questi tre punti si potrà iniziare un serio confronto per portare il rapporto banca-cliente su livelli accettabili, non come l’attuale in cui l’obbiettivo fondamentale è quello del benessere bancario attraverso l’accumulazione di forti utili, nel 2006 pari a dieci miliardi di euro, e non invece anche per il benessere del cittadino consumatore.30/03/2006
Documento n.5865