PARMALAT: STOP AGLI AFFARISTI SULLA PELLE DEI RISPARMIATORI GABBATI!!
PARMALAT: STOP AGLI AFFARISTI SULLA PELLE DEI RISPARMIATORI GABBATI!! ESPOSTO DI INTESACONSUMATORI ALLA CONSOB PER ACCERTARE CHI HA VENDUTO E COMPRATO I TITOLI PRIMA E DOPO DELLA QUOTAZIONE IN BORSA FACENDO AFFARI D’ORO FUORI DAL CDA TUTTI QUELLI LEGATI A SINGOLI GRUPPI CHE HANNO SPECULATO SUL TITOLO AI DANNI DEI PICCOLI RISPARMIATORI INTESACONSUMATORI CHIEDE UN RAPPRESENTANTE DEI RISPARMIATORI DESIGNATO DALLE ASSOCIAZIONI NEL CDA PARMALAT E’ ormai noto che le azioni Parmalat, dopo due anni di commissariamento e di totale blocco dell’attività del gruppo, in data 06.10.05 sono state nuovamente quotate in borsa. Tutti hanno gridato alla grande operazione di salvataggio fatta da “Mister Bondi” ma pochi hanno fatto rilevare come questo salvataggio sia avvenuto sulla pelle 135.000 risparmiatori italiani ai quali – ricordiamolo - è stata restituita una percentuale media tra il 12 e il 18% del capitale investito (mentre per i bond Argentina la percentuale sale fino a 25%). Nell’esposto, tra l’altro, si fa notare come ad ogni annuncio di azione giudiziaria da parte del Commissario Parmalat nei confronti di banche italiane o straniere, si arriva puntualmente a rialzi del titolo, anche fuori borsa. Così come ancora oggi dopo la quotazione ufficiale in borsa qualsiasi ulteriore annuncio di azione giudiziaria - anche se non seguita da alcun risultato concreto – o di OPA più o meno credibili, fa oscillare il prezzo in su e fa guadagnare chi ha acquistato azioni il giorno prima. Ma il dato più sconcertante è che appena arrivata in borsa l’azione, questa aveva un prezzo esorbitante rispetto a quello fissato prima della quotazione, sempre grazie all’accompagnamento di notizie circa ipotetiche OPA convenienti sull’azienda. I consumatori quindi ipotizzano una serie di speculazioni di mercato tali da influenzare enormi somme di denaro. Dall’analisi dei primi giorni di vendita del titolo in borsa, infatti, emerge che, solamente nel primo giorno di vendita, è stato venduto e acquistato oltre il 17,5% della proprietà, per un giro di affari pari a 281 milioni di azioni trattate. il prezzo di trattazione del titolo Parmalat in borsa è stato pari ad una cifra superiore ai tre Euro; già solamente questo dato non può non far riflettere considerato che, nei mesi precedenti al ritorno in Borsa, fondi di investimento e banche d’affari avevano “rastrellato” i bond a prezzi stracciati, 20-30-40 centesimi. Altresì da tenere in considerazione sono altre stime che parlano di migliaia di crediti ceduti dai piccoli risparmiatori a grandi gruppi per somme assai esigue salvo essere rivenduti a cifre tra o quattro volte superiori durante i primi giorni di quotazioni delle azioni Parmalat in borsa. Lo strano andamento fluttuante del titolo Parmalat unito ai grandi quantitativi di azioni che ad ogni fluttuazione passano di proprietà, destano un grave allarme in relazione alla possibile attuazione di manovre di Insider Trading. Laddove si dimostrasse che grandi investitori cosiddetti “istituzionali” hanno posto in essere speculazioni atte a manipolare il mercato sfruttando informazioni riservate, certamente si concretizzerebbe quella tipologia di illeciti rientranti nella fattispecie dell’insider Trading. Proprio in relazione a tale rischio di speculazioni da parte di alcuni soggetti a danno dei tanti risparmiatori gabbati dalla vicenda Parmalat, ADOC, ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI hanno presentato un esposto alla CONSOB chiedendo l’apertura di una indagine volta ad accertare i soggetti attivi delle transazioni finanziarie che hanno avuto ad oggetto il titolo Parmalat nel periodo immediatamente antecedente ed in quello successivo alla data dell’immissione dello stesso nel mercato finanziario. Intesaconsumatori, proprio per evitare eventuali speculazioni e fugare ogni dubbio al riguardo, chiede di far entrare un rappresentate dei risparmiatori all’interno del CdA della Parmalt, così da fungere da garante per tutti gli investitori.31/10/2005
Documento n.5224