PARMALAT: SI APRE DOMANI A MILANO IL PROCESSO A CALISTO TANZI,
PARMALAT: SI APRE DOMANI A MILANO IL PROCESSO A CALISTO TANZI, CHE VEDE COSTITUITA ADUSBEF PARTE CIVILE A TUTELA RISPARMIATORI . MA ADUSBEF RITIENE IRRICEVIBILE LA SANTA ALLEANZA,RICHIESTA DALLA DIFESA DI TANZI,DI FARE FRONTE COMUNE CONTRO LE BANCHE. Si apre domani a Milano il Processo Parmalat,che vede costituita Adusbef parte civile a tutela di migliaia di risparmiatori truffati (sarà presente l’avv. Antonio Tanza (Cell.348-9121231),anche grazie agli omessi controlli delle autorità vigilanti, che hanno girato la testa dall’altra parte per non vedere. Ma Adusbef,che aveva denunciato alle Procure della Repubblica di Milano,Parma e Roma,il 9 dicembre 2003,la grande truffa Parmalat a danno del mercato e dei risparmiatori, mettendo sul sito il fac-simile di esposto da inviare alla Procura di Milano,per non far scippare la competenza e che ha portato le banche in giudizio nei tribunali civili ottenendo la nullità dei contratti,ritiene irricevibile la proposta della difesa di Calisto Tanzi,di far fronte comune contro le banche. Non si possono confondere le responsabilità, in uno dei più gravi crack finanziari,cercando di attenuarle con una sorta di Santa alleanza tra i rappresentanti dei risparmiatori e gli autori della bancarotta che ha messo sul lastrico 135.000 risparmiatori. Nell’Italia berlusconiana dello scudo fiscale (la più vasta operazione di riciclaggio con il sigillo dello Stato tassata al 2,5 per cento),dei condoni e dei perdoni tombali,delle leggi ad personam,una ogni anno secondo i calcoli di Donatella Stasio del Sole 24 Ore,come il falso in bilancio,le rogatorie,la legge Cirami, ed il Lodo Schifani,con un tempo medio di 4 mesi per l’approvazione, poiché esisteva un’urgenza processuale,sono stati proprio “I furbetti del quartierino” a trovare un fertile brodo di coltura. Nell’Italia che nel tempo record di 4 mesi ha depenalizzato il reato del falso in bilancio, per far assolvere il capo del governo ed i loro soci e che a 3 anni dai crack finanziari, non è riuscita ad approvare una legge di riforma del risparmio,per i veti posti dal Governatore Fazio e dal partito “fazista”,mentre negli Stati Uniti dell’”amico George”,il Sarbanes-Oxley Act (dal nome dei deputati democratico e repubblicano), firmato da Bush il 30 luglio 2002, a meno di 6 mesi dagli scandali Enron e Worldcom che sconvolsero la finanza americana,prevede da un minimo di 12 a 25 anni di carcere per il reato di accountig fraud, (falso in bilancio) e che ha saputo infliggere, per dare il buon esempio, condanne esemplari alla pena massima di 25 anni per Dennis Kozlowsky e Mark Swartz,presidente e vicepresidente della Tyco,che potranno chiedere la scarcerazione solo dopo 8 anni e 4 mesi con multe salatissime e risarcimenti di danni ingenti,la violazione delle leggi sembra addirittura vantaggiosa. Scrive la dott.ssa Stefania Chiaruttini,consulente della Procura di Milano, nelle Conclusioni della perizia: “….la Centrale Rischi e le banche dati (Bondware e Bloomberg) evidenziavano complessivamente un’esposizione debitoria superiore a quanto esposto nei bilanci; la Centrale Rischi evidenziava l’utilizzo di linee di credito autoliquidanti in misura largamente superiore al fatturato Parmalat,cioè la società finanziata da tali linee di credito: per anni infatti sono state scontate dal sistema bancario Riba (ricevute bancarie nd.r.) false per importi esorbitanti (almeno 3 miliardi di euro nel 2003).Questi dati eclatanti-unitamente, quantomeno,alla assoluta inattendibilità di operazioni di riacquisto dei debiti obbligazionari contratti,al solo evidente scopo di “far quadrare i conti” –non poteva non emergere in tutta chiarezza. Si può quindi affermare in conclusione- conclude la dott,.ssa Chiaruttini-,che la tolleranza,ovvero la complicità di diversi operatori finanziari che hanno collaborato con Parfin,ha consentito l’artificiosa sopravvivenza in Borsa di un Gruppo da molti anni decotto,ma percepito,viceversa,dai piccoli risparmiatori come una entità solida ed affidabile”. Proprio per questo Adusbef respinge al mittente la proposta della difesa di Tanzi e degli altri imputati,di fare fronte comune contro le banche. Il Presidente Elio Lannutti Roma,27.9.200527/09/2005
Documento n.5088