PARMALAT: SE LE BANCHE SAPEVANO,COME MAI IL TRIBUNALE DI MILANO HA ACCOLTO ....

in Comunicati stampa
PARMALAT: SE LE BANCHE SAPEVANO,COME MAI IL TRIBUNALE DI MILANO HA ACCOLTO LA COSTITUZIONE DEL COMITATO RISPARMIATORI SAN PAOLO IMI, ESCLUDENDO DALLE PARTI CIVILI I RAPPRESENTANTI DEGLI UTENTI BANCARI ? TALE SCELTA SINGOLARE NON AIUTA CERTO LE VITTIME DEL CRACK PARMALAT. Anche nell’udienza del processo Parmalat,iniziata oggi a Milano contro le banche estere accusate di aggiotaggio e diffusione di notizie false al mercato,migliaia di risparmiatori rappresentati dall’avv. Antonio Tanza,Vice presidente Adusbef,chiederanno la costituzione di parte civile contro Bank of America, Ubs, Morgan Stanley, Deutsche Bank, Citibank e Nextra,rinviate a giudizio dai PM di Milano. E’ però singolare la posizione assunta dal Tribunale di Milano nelle precedenti udienze, di accettare la costituzione di parte civile del comitato dei risparmiatori del San Paolo Imi, che conta oltre 32 mila associati, e di escludere le costituzioni di tutte le associazioni di consumatori che avevano presentato richiesta a nome di decine di migliaia di risparmiatori. Se le banche sapevano la situazione della Parmalat,come ha affermato ieri il commissario straordinario in udienza e non hanno voluto evitare il crack,come mai il Tribunale di Milano ha accolto la costituzione di parte civile del San Paolo Imi,che ha inventato un escamotage giuridico, come quello di fare finta di tutelare i suoi clienti dopo averli consapevolmente ingannati,stando alle accuse del dr. Bondi ? Adusbef continua a difendere l’operato dei magistrati ai quali deve andare la gratitudine dei consumatori per il lavoro svolto,anche di surroga alla politica,come dimostrato nelle scalate estive, ma resta sconcertata rispetto ad una decisione di accogliere i rappresentanti del San Paolo Imi,che ha scelto il doppio ruolo,imputato e parte civile allo stesso tempo,per intorbidire le acque ed attenuare responsabilità gravissime nella vendita di prodotti bidone alla propria clientela. Il Presidente Elio Lannutti Roma,1.3.2006

02/03/2006

Documento n.5780

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