PARMALAT: ADUSBEF SI COSTITUIRA’ PARTE CIVILE ANCHE ALLA PROCURA DI PARMA

in Comunicati stampa
CRACK PARMALAT: ADUSBEF,CHE AVEVA DENUNCIATO LO SCANDALO ALLE PROCURE DI MILANO, PARMA E ROMA IL 6 DICEMBRE 2003, SI COSTITUIRA’ PARTE CIVILE ANCHE ALLA PROCURA DI PARMA, CHE HA CHIUSO IERI L’INCHIESTA, A TUTELA DEI RISPARMIATORI INGANNATI E DANNEGGIATI DALLE BANCHE, SPECIE DEUTSCHE BANK, CHE FAREBBE BENE A RESTITUIRE 350 MILIONI DI EURO. Dopo aver denunciato lo scandalo Parmalat alle Procure della Repubblica di Milano,Roma e Parma in data 6 dicembre 2003 ed aver ottenuto la costituzione di parte civile,nel processo che sta svolgendo con grande tempestività e rara trasparenza,la Procura della Repubblica di Milano, Adusbef chiederà la costituzione di parte civile anche alla Procura di Parma,che ha chiuso ieri l’indagine con una richiesta di rinvio a giudizio a carico di 73 soggetti,artefici del crack del secolo, pari a 20 miliardi di euro. Ma anche le indagini di Parma,stanno dimostrando la responsabilità di primarie banche,che emettevano bond a go-go destinate al pubblico dei risparmiatori,pur consapevoli della situazione finanziaria di Parmalat,che alla stessa stregua di una collaudata catena di San Antonio,chiedeva al mercato ed ai risparmiatori denari freschi per ripianare le perdite e ripagare le vecchie emissioni e le banche sulle precedenti obbligazioni. La Procura di Parma avrebbe accertato che il 29 settembre 2003,a poche settimane dal crack, Parmalat Finance ha emesso un bond da 350 milioni di euro, interamente sottoscritto da Deutsche Bank,ingannando il mercato ed i risparmiatori. Tale precisa accusa contenuta nell’avviso di fine indagini firmato dalla Procura di Parma è così circostanziata da gettare più di un’ombra sulla responsabilità della banca: "In data 29.9.2003 - scrivono i Pm,- la società Parmalat F.C. emetteva, attraverso Deutsche Bank, un bond settennale per un valore nominale pari a 350 milioni di euro, a un tasso fisso del 6,125%, interamente sottoscritto dalla medesima banca (che dopo averlo fatto apparire come private placement, al contrario lo ricollocava sul mercato retail), la quale versava a Parmalat spa solo l’importo di euro 335.111.000, occultando al mercato il reale rendimento del titolo e l’effettiva rischiosità dell’emittente, nell’imminenza della dichiarazione dello stato d’insolvenza". Le Procure della Repubblica che indagano sul crack del secolo,dovrebbero accertare anche le responsabilità della centrale rischi di Bankitalia,che come ha scritto Stefania Chiaruttini,consulente tecnico della Procura di Milano,nella corposa consulenza,è potuto accadere perché tutti i soggetti che avevano l’obbligo di vigilare,hanno voltato la tesata dall’altra parte,senza chiedersi neppure come mai,un’azienda che vantava una forte liquidità nei bilanci,emetteva obbligazioni a getto continuo e RIBA false (ricevute bancarie) per circa 3 miliardi di euro l’anno. Il Presidente Elio Lannutti Roma,12.5.2005

13/05/2005

Documento n.4659

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