OSTE,IL VINO E' BUONO ? PATTI CHIARI RECLAMIZZA LA STESSA TRASPARENZA DEI BOND LEHMAN ED ALTRI 57 TITOLI TOSSICI APPIOPPATI AI RISPARMIATORI

in Comunicati stampa
COMUNICATO STAMPA BANCHE: PATTI CHIARI RECLAMIZZA LA STESSA TRASPARENZA DEI BOND LEHMAN ED ALTRI 57 TITOLI TOSSICI APPIOPPATI AI RISPARMIATORI. LA CERTIFICAZIONE DI AFFIDABILITA’ DEI TITOLI NON PUO’ ESSERE DELL’ABI. In un paese normale, può essere consentito all’oste di certificare la bontà del vino venduto agli avventori ? E’ la stessa analogia del costoso sito dell’Abi,denominato Patti Chiari, che ha danneggiato irrimediabilmente i risparmiatori truffati,quando reclamizzava come affidabili Lehman Brothers ed altri 57 titoli tossici appioppati a piene mani, bollando come inaffidabili i titoli di Stato ed altri prodotti finanziari osteggiati dal sistema bancario. Quella del Presidente di Patti Chiari, Filippo Cavazzuti, riciclatosi da qualche tempo a paladino degli interessi di banche e banchieri, è la stessa vecchia filosofia, ossia quella di spacciare come affidabili obbligazioni bancarie che continuano ad avere gli stessi gradi di rischiosità dei vecchi bond emessi dalle banche per potersi finanziare a buon mercato, addossando ai sottoscrittori la rischiosità degli investimenti. Adusbef che invita tutti i risparmiatori a diffidare ancora di più che in passato dei consigli interessati di banche e banchieri prontamente riciclati negli inaffidabili siti posticci, che ritengono di acquistare a buon mercato il consenso degli stakeholders ad operazioni spericolate che potranno portare sicuri vantaggi ai proponenti, ma danni certi alla clientela, ritiene che l’Abi non abbia alcun titolo a promuovere siti,la cui affidabilità è direttamente proporzionale ai danni inferti,ancora tutti da risarcire, nel propagandare titoli ad alto rischio con bassi rendimenti. La certificazione dell’affidabilità dei titoli è materia così impegnativa e rischiosa da non poter essere affidata alle stesse banche emittenti,il cui conflitto di interessi è stato dall’Adusbef sottoposto allo scrutinio preventivo dell’Antitrust e delle Autorità Vigilanti, che dovranno convenire sulla necessità di organismi terzi nella certificazione della bontà dei bond, né tantomeno ad improvvisati paladini dei risparmiatori, la cui attività generosamente retribuita, rappresenta la foglia di fico alle ordinarie malefatte di un sistema bancario,che perde il pelo ma non il vizio nel frodare e taglieggiare i risparmiatori-utenti.

16/07/2009

Documento n.8050

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