OPA SULLE BANCHE ITALIANE: LA RESA DEI CONTI

in Comunicati stampa
OPA SULLE BANCHE ITALIANE: LA RESA DEI CONTI ALLE MALEFFATTE DEL GOVERNATORE DI BANKITALIA FAZIO,CHE CON I SUOI NULLA OSTA ALLE FUSIONI BASATI SU CRITERI “AMICALI” ED I SUOI VETI,OLTRE AD AVER INDEBOLITO GLI ISTITUTI DI CREDITO ITALIANI,HA CONSENTITO,CON ISTRUZIONI DI VIGILANZA RITAGLIATE A LORO USO E CONSUMO,DI FAR SCIPPARE I CONSUMATORI. E’ IL DIRITTO COMUNITARIO A PERMETTERE TALI OPERAZIONI DI OPA TRA BANCHE EUROPEE,MA QUALORA IL SIGNOR FAZIO DOVESSE NEGARE IL NULLA OSTA,ADUSBEF LO DENUNCERA’ ALLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA ! VERGOGNOSI E PROIBITIVI GLI ALTISSIMI COSTI DEI CONTI CORRENTI BANCARI ITALIANI, CHE CON LA “VERA” CONCORRENZA,POTRANNO CALARE SUBITO DEL 50 PER CENTO ! In risposta ad una denuncia sul protezionismo e sulle ampie coperture offerte da Bankitalia alle banche italiane, che hanno creato danni enormi ai consumatori per l’omessa concorrenza e per gli alti costi dei servizi subiti dai correntisti,inoltrata il 25 ottobre 2004 da Adusbef alla Commissione Europea, Bernard Friess,capo dell’unità delegata alla Concorrenza,così rispondeva il 7 dicembre 2004: «Ci sembra, in principio, che una partecipazione al capitale di una banca nazionale da parte di un’impresa estera possa solo in casi eccezionali essere considerata di natura tale da compromettere la stabilità del sistema finanziario nazionale, e che comunque il rischio sia limitato quando si tratta di un operatore bancario che gode già di una solida reputazione nel proprio Paese». Adusbef,si permette di rivendicare il merito di aver prodotto in 18 anni decine di denunce alla Commissione Europea contro il “cartello bancario italiano”, suffragata da migliaia di pagine di atti che comprovano la mancata concorrenza tra le banche,ed anche la missiva richiamata,aveva la finalità di denunciare una «restrizione della concorrenza operata dalla Banca d’Italia». Una critica a via Nazionale, che con la sua politica di tutela degli istituti italiani dalla presenza dei capitali stranieri, è accusata di aver reso più fragili le banche italiane nel confronto con le estere. Banche italiane che ora si trovano meno capitalizzate, meno grandi, meno redditizie. E anche più care per i consumatori. Un conto corrente bancario infatti,secondo il rapporto 2004 realizzato da Cap Gemini-Ernst & Young, costava mediamente in Italia 501 euro l’anno, che diventano 384 in Norvegia, 183 in Svezia, 175 negli Stati Uniti, 117 in Canada, 104 in Spagna, 102 in Francia e Germania, 56 in Inghilterra e 31 in Olanda. Per contrastare la totale assenza di concorrenza che genera tali costi altissimi per i consumatori italiani, Adusbef - di fronte al muro di gomma di una Banca d’Italia,che neppure motiva le sue decisioni -si è rivolta all’Ue perché ritiene che proprio il Governatore di Bankitalia Fazio, sia un ostacolo alla competizione sul mercato bancario italiano e svolga un ruolo contrario al principio di democrazia economica, mentre l’Italia meriterebbe un sistema bancario meno protetto. Non è questione di esterofilia, Adusbef non è al servizio delle banche estere, ma persegue piuttosto lo sviluppo del mercato e della concorrenza». Dal 2004 (rapporto di Cap Gemini) i costi dei conti correnti italiani sono cresciuti del 10 per cento, arrivando ad oltre 550 euro l’anno,con 11 operazioni mensili,a ben 750 euro con un conto affiancato da una custodia titoli,mentre le istruzioni di vigilanza di Bankitalia,ritagliate ad uso e consumo degli istituti di credito, consentono di addebitare i correntisti per “servizi fantasma” mai richiesti e neppure erogati,come i 100 euro in media della Banca Popolare di Lodi imposti alla generalità della clientela,con l’unica finalità di raccogliere consistente provviste, per dare la scalata ad altri istituti di credito. Adusbef è quindi grata alle banche estere che vogliono investire in Italia,poiché certamente tale modo diverso di fare banca basata sul rispetto dei consumatori,su una professionalità non esclusivamente improntata allo “scippo dei correntisti”, porterà un abbattimento dei costi di gestione dei conti correnti,rendendo più efficienti servizi bancari ed una singolare gestione del credito e del risparmio che oggi lasciano a desiderare. Qualora il signor Fazio dovesse continuare a porre veti inaccettabili all’ingresso del capitale delle banche estere in Italia,continuando a difendere una presunta italianità delle banche,che in un mercato europeo integrato non ha più alcuna ragione di esistere, ignorando così il nuovo ordinamento del diritto europeo, Adusbef si rivolgerà alla Corte di Giustizia europea,per far affermare,con un libero regime di concorrenza che non esiste nel settore bancario,i diritti dei consumatori. Il Presidente Elio Lannutti Roma,21.3.2005

21/03/2005

Documento n.4560

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