Opa su Antonveneta. BPL provoca turbative di mercato. Intervenga UE
OPA ABN AMRO SU ANTONVENETA: IL NULLA OSTA DEL GOVERNATORE ALLA BIPIELLE, DI RASTRELLARE IL 30 PER CENTO AD OFFERTA PUBBLICA APERTA, INTEGRA UNA TURBATIVA DI MERCATO SULLA QUALE FAZIO SARA’ CHIAMATO A RISPONDERE. CONSOB,PIU’ CHE MAI “PONZIO PILATO”,CHE DOVREBBE EVITARE LE VIOLAZIONI DELLA LEGGE DRAGHI,E’ COMPLICE DI TALI ABUSI DI MERCATO ! ADUSBEF CHIEDE CHE LA COMMISSIONE UE INTERVENGA SU TALE ANOMALIA, METTENDO SOTTO SPECIALE OSSERVAZIONE IL GOVERNATORE DI BANKITALIA. In un paese normale dove autorità di controllo super partes fanno rispettare le leggi di mercato,in presenza del lancio di un’Opa su una qualsivoglia azienda,non si consente nè si autorizza,come sta facendo la Banca d’Italia,che altri soggetti,come la Popolare di Lodi,accusata di non rispondere neppure ai principi contabili Ias e BRI (Banca Regolamenti Internazionali) sul patrimonio,possa rastrellare clandestinamente azioni sottobanco dell’azienda oggetto di Opa con la finalità di contrastarla, ma si lancia una trasparente contro Opa,per dare la possibilità agli azionisti di aderire a quella più conveniente. Nell’Italia democratica,che tollera la più grave anomalia del secolo,dove viene consentito ad un Governatore di una banca Centrale di disegnare gli assetti bancari non secondo le esigenze del mercato, il benessere dei consumatori che hanno diritto ad avere tariffe bancarie più contenute per effetto della competizione tra le banche,ma seguendo criteri prettamente “amicali”,è proprio il signor Fazio,a capeggiare il fronte di una contro-opa mascherata,per questo clandestina, che arrecherà danno serio soprattutto agli azionisti minori. Infatti,secondo quanto riferito da una fonte citata da Reuters, la Banca Popolare di Lodi,che ha aumentato la sua partecipazione in banca Antonveneta dal 12,721% al 13,359%, secondo quanto comunicato da una Consob più che mai Ponzio Pilato,diventando così il primo azionista della banca padovana, ha avuto il via libera da Banca d’Italia per salire fino al 30% in Antonveneta. Sarebbe dunque intenzione della banca guidata da Giampiero Fiorani arrivare ben oltre la soglia del 15% indicata come target all’indomani del summit in Bankitalia con Fazio. Le regole del mercato, anche questa volta diventate carta straccia,devono indurre il Senato a rivedere quella norma della legge di riforma del risparmio, che assegna alla Banca d’Italia la competenza sulla concorrenza,prova provata (qualora ce ne fosse ancora bisogno) di una singolare interpretazione che configura un abuso ed una turbativa di mercato,sui quali prima o poi Fazio dovrà rispondere. Intanto Adusbef invia l’ennesima segnalazione alla Commissione Europea, chiedendo che presti la massima attenzione ed una particolare sorveglianza,a veri e propri abusi di un Governatore di una Banca Centrale,che con la scusa di difendere l’italianità,protegge gli esclusivi interessi di “banchieri amici”,che confliggono con gli interessi generali del Paese,del mercato,e dei diritti dei consumatori. Il Presidente Elio Lannutti Roma,12.4.200412/04/2005
Documento n.2971