OBBLIGAZIONI SNAI: UNICREDIT RIPETE LO SCHEMA CIRIO, PER ADDOSSARE OBBLIGAZIONISTI TUTTI I RISCHI E RIENTRARE DAGLI INCAUTI AFFIDAMENTI. NO ACQUISTI

in Comunicati stampa
COMUNICATO STAMPA OBBLIGAZIONI SNAI: UNICREDIT RIPETE LO SCHEMA CIRIO, PER ADDOSSARE OBBLIGAZIONISTI TUTTI I RISCHI E RIENTRARE DAGLI INCAUTI AFFIDAMENTI. IN ASSENZA ALLERTA COLLUSE CONSOB E BANKITALIA SPA, ADUSBEF INVITA RISPARMIATORI E GESTORI FONDI A NON ACQUISTARE RISCHIOSI BOND SNAI. Mentre va in scena il tradizionale incontro fra il governatore Mario Draghi ed i vertici delle principali banche italiane azioniste di maggioranza di Bankitalia Spa e dell’Abi, per concertare ulteriori misure a danno di risparmiatori ed utenti bancari,come la resuscitata commissione di massimo scoperto,con gli istituti di credito che continuano a taglieggiare la clientela portando alle stelle e fino al 20% i tassi sui prestiti dopo aver azzerato quelli sui depositi, con costi dei conti correnti aumentati del 5% pari ad una media di 267 euro all’anno, cui vanno aggiunti circa 3 euro per i prelievi effettuati presso altri istituti,altri 3 euro per prelevare contante allo sportello,in assenza di una doverosa allerta delle autorità vigilanti Unicredit ripropone lo schema Cirio, per addossare agli obbligazionisti i rischi degli incauti affidamenti. Mentre, come risulta anche da una inchiesta del Corriere della Sera pubblicata ieri (non di Adusbef) per guadagnare 1 euro di interessi sul proprio conto corrente bisogna depositarne almeno 611 mila per 365 giorni ed i banchieri brindano sull’ultima speculazione a danno della clientela denominata “moratoria sui mutui”, un progetto Abi che fa guadagnare alle banche ulteriori 6.000 euro a carico di quelle famiglie in difficoltà con i pagamenti delle rate, le banche emettono un bond Snai ad alto rendimento quotato in Lussemburgo. Dal prospetto si evince che Snai (società operante nel settore giochi),assume una serie di obblighi nei confronti delle banche, in particolare di Unicredit,con il collocamento del bond per coprire 350 milioni di euro (330 milioni alla società, 20 milioni di spese e commissioni ai collocatori,che sono la stessa Unicredit, Bnp, Ubs e Mediobanca. Una serie di conflitti di interessi in capo ad Unicredit,che dovrebbero essere censurati aleggiano sull’operazione: 1) debiti scaduti ed appena rinegoziati con Unicredit per 55 milioni di di euro; 2) rimborso di una rata di debito che Snai ha con Unicredit per 25 milioni di euro; 3) nomina di un direttore finanziario entro marzo proposto da Unicredit; 4) Entro luglio, un consigliere di Snai in rappresentanza della controllante si dimetterà per fare spazio a un nuovo consigliere indicato ancora da Unicredit; 5) Pegno di Unicredit pari al 50,68% di Snai, e qualora il valore del pacchetto sul mercato dovesse diventare inferiore al 200% del valore del finanziamento in essere,ossia sotto i 2,7 euro la banca può escutere il pegno e rilevare direttamente i titoli a fronte del proprio credito. 6) bond da 350 milioni di euro è garantito dallo stesso pacchetto azionario (Unicredit, però, è un creditore privilegiato), con gli obbligazionisti che non potrebbero essere più sufficientemente garantiti dal valore delle azioni Snai. L’emissione delle obbligazioni Snai sul mercato lussemburghese è funzionale agli esclusivi interessi di Unicredit e non si capisce perché né il Governatore Draghi (legato a doppio filo con il suo principale azionista Profumo),né l’ufficio di Vigilanza di Banca d’Italia, abbiano avuto nulla da eccepire su una operazione così marcatamente conflittuale. Oggi il titolo Snai quotava 2,705 euro, ada fraizone dall’escussione del pegno. Ma qual è a questo punto è il ruolo della Consob,una commissione costosa ed inutile, che non è riuscita mai a prevenire i crack finanziari ed industriali (ultimi i casi calamorosi di Eutelia e Burani), la cui funzione ha l’esclusiva finalità di garantire le malefatte dei banchieri e delle altre società quotate,arrecando gravissimo danno ad azionisti e risparmiatori ?

26/01/2010

Documento n.8446

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