MUTUI:I TASSI NON DIMINUSCONO ED I CONSUMATORI ITALIANI, PAGANO LO 0,87% IN PIU' RISPETTO MEDIA UE.
COMUNICATO STAMPA MUTUI: MENTRE L’EURIBOR HA QUASI TOCCATO IL 5%, L’ABI, CONTRADDICENDO BCE, DICE CHE I TASSI CALANO AL 5,67% E CHE DOPO DICEMBRE, CONFERMANDO L’IPOTESI DI LORO SCANDALOSA MANIPOLAZIONE,TORNERANNO A SCENDERE. SECONDO ULTIMISSIMI DATI BCE A SETTEMBRE MUTUI ITALIANI ATTESTATI AL TASSO MEDIO DEL 5,85%, PIU’ ALTI DELLO 0,87% RISPETTO MEDIA UE DEL 4,98%. L’Euribor, paniere notoriamente manovrato da 44 banche europee al quale sono agganciati i tassi sui mutui di oltre tre milioni di famiglie (3,2) indebitate a tasso variabile, aveva sfiorato il 5 per cento, attestandosi, quello a tre mesi al 4,949 il 17 dicembre u.s., mentre ieri (21.12.2007) era stato fissato al 4,476 ad 1 mese, al 4,774 per cento quello a tre mesi. A partire da febbraio, cioé dopo che saranno chiusi i bilanci delle banche- a conferma di una manipolazione dei tassi e delle tecniche di window dressing (abbellimento dei bilanci)-, i tassi interbancari – ha affermato il dr. Torriero dell’Abi- dovrebbero tornare "su livelli più vicini alla situazione normale", e quindi dovrebbero scendere anche i tassi bancari, cioé quelli applicati dagli istituti di credito sui mutui. L'Euribor, infatti, dopo il balzo degli ultimi giorni, è sceso grazie all'intervento della Bce, anche se non ha ancora raggiunto "il livello pre-rimbalzo. Per due terzi di novembre i tassi interbancari erano tornati, per alcune scadenze, su livelli pre-crisi". Secondo Torriero, l'Euribor potrebbe segnare nuovi aumenti in dicembre: comunque "la situazione è più tranquilla". Da febbraio, spiega Torriero, i tassi interbancari dovrebbero "tornare su livelli più vicini alla situazione normale”. Ma i dati dell’Abi sono molto diversi,forse edulcorati rispetto ai dati della Bce, che segnavano per i mutui, una media del 5,85% a settembre in Italia,contro la media del 4,98% dei tassi Ue, con un divario ingiustificato dello 0,87%; mentre i tassi relativi al credito al consumo, erano fissati al 7,87 per cento nel Belpaese,contro media Ue del 6,82 per cento,con uno spread ingiustificato di 1,05 punti,che conferma l’Italia come irripetibile Paese di bengodi per le banche che hanno chiuso utili netti di bilancio per 23,8 miliardi di euro. Diversamente da quanto afferma l’Abi, i tassi calanti al 5,67% restano una chimera, (i tassi fissi dove si concentra oggi la maggior parte delle richieste dopo le scottature degli anni scorsi,viaggiano ad una media del 6,20%) mentre le famiglie che hanno stipulato tassi variabili,ossia il 91% su 3,5 milioni di mutui accesi dal 2004, dovranno mettere in conto rate più salate, pari a 42 euro al mese su un mutuo trentennale di 100.000 euro, ossia un maggior esborso su base annua di 504 euro. Ed anche l’allungamento della durata dei mutui, piuttosto che riparare i gravissimi errori degli istituti di credito che hanno gettato milioni di famiglie a rischio insolvenza,costituisce un ulteriore “affare” per le banche,che guadagneranno,sempre su un mutuo di 100.000 euro che passa da 20 a 30 anni per attutire il “caro-rata” ridotta da 1.060 euro a 660 euro al mese,ad un maggior aggravio di 34.860 euro. Italia Tassi % Area euro Tassi % Differenza assoluta Italia-Eurolandia Febbraio 2007 Credito al consumo 8,16 6,86 + 1,30 Mutui 5,51 4,57 + 0,94 Aprile 2007 Credito al consumo 7,95 6,72 + 1,23 Mutui 5,67 4,64 + 1,03 Settembre 2007 Credito al consumo 7,87 6,82 + 1,05 Mutui 5,85 4,98 + 0,87 TASSI MEDI BANCARI A FAMIGLIE IN AREA EURO E IN ITALIA (nuove operazioni) SU CREDITO AL CONSUMO (da 1 a 5 anni) e MUTUI (oltre 10 anni) (Valori percentuali – Fonte: Bollettini BCE (11-2007) e ultimo supplemento al Bollettino stat. Bankitalia n° 63 del 31-10-07)22/12/2007
Documento n.7024