MIFID: LA DIRETTIVA NON SARA' LA PANACEA AI DERIVATI

in Comunicati stampa
COMUNICATO STAMPA MUTUI: MENTRE LE ANALISI DELLA BANCA INGHILTERRA, CONFERMANO RISCHI REALI DI NUOVE TURBOLENZE DI BORSA, BANKITALIA E BCE GETTANO ACQUA SUL FUOCO, IL GOVERNO,DOPO AVER DIFFUSO IERI DATI FASULLI SULLA REALE ESPOSIZIONE IN SWAP DEGLI ENTI LOCALI, RINVIA SINE DIE,UN CONTROLLO PIU’ STRINGENTE SUI DERIVATI, CAUSA PRICIPALE DISSESTI E GRAVE CRISI MERCATI.NON E’ SOLO LA MIFID LA SOLUZIONE ALLO SPACCIO TRUFFALDINO DI PRODOTTI FINANZIARI,MA NORME PREVENTIVE E SEVERE SANZIONI SCORRETTEZZA BANCHE. Mentre la Banca d'Inghilterra, nel suo report semestrale sulla stabilità finanziaria, traccia un quadro poco rassicurante sul sistema finanziario globale che rischia ulteriori fasi d'instabilità a causa delle "incertezze tuttora presenti" per quanto riguarda le perdite del mercato del credito, che ha reso più vulnerabili ed esposti a potenziali shock i mercati, dopo la crisi dei mutui sub-prime americani, impacchettati,cartolarizzati e rifilati come ultra garantiti con la “tripla A” agli investitori globali dalle banche di affari con la diretta complicità delle autorità monetarie e di vigilanza, Bankitalia (oggi è toccato al dr. Carosio) e BCE, recitano a soggetto da 4 mesi un analogo tranquillizzante copione, che sortisce però l’effetto contrario sui mercati domestici ed internazionali. Non bisogna avere la patente di profeti di sventura, per teorizzare un ulteriore esplosione della bolla immobiliare, da tempo prevista da chi non si mette i paraocchi, pronosticata dall’Adusbef in un rapporto sulle Agenzie di rating ben 15 mesi fa, sui mercati americani ed inglesi che arriverà anche in Italia, a causa dell’indebitamento progressivo delle famiglie impossibilitate ad onorare i debiti, dall’aumento dei tassi variabili con i quali,specie in Italia,3,2 milioni di famiglie sono state costrette dalla miopia delle banche a contrarre mutui a lunga scadenza,dalle restrizioni del credito. Bankitalia e Bce, negando il contagio della crisi proprio mentre tentano inutilmente di sorreggere il mercato con forti iniezioni di liquidità, ricordano la storia dei due ubriachi,che cercavano la chiave di casa non dove era stata perduta,ma sotto il lampione solo perché c’era più luce, rendono un pessimo servizio alla correttezza e trasparenza, negando od occultando i fatti esplosivi di una crescita abnorme della finanza derivata,funzionale agli esclusivi interessi delle banche di affari,unita ad un crollo imminente della crescita americana e del dollaro,frutto di una economia basata esclusivamente sui debiti,che prima o poi bisogna onorare. Oggi il vicedirettore generale della Banca d'Italia Giovanni Carosio, ha recitato a soggetto la stessa stanca litania,secondo la quale le banche italiane sono “tranquille” ed immuni dai sub-prime, così immuni che Banca Intesa (20% del mercato),in una oramai famosa circolare ha addebitato alla crisi americana i maggiori oneri nei costi della raccolta sulle obbligazioni pari a 0,15-0.20%,subito tradotti in una stangata sui mutui, i cui tassi sono aumentati dal 1 ottobre dallo 0,40 e fino all’1%. La grande fiducia espressa da Bankitalia nella direttiva Mifid,che non è la panacea delle manchevolezze di vigilanza ed entra in vigore tra 7 giorni, il primo novembre p.v.,è mal riposta e serve ad una fuga dalla realtà dati i piccoli miglioramenti sul fronte dell'offerta" dei derivati, visto che la direttiva definisce alcuni doveri degli intermediari verso la clientela, distinguendo per tipologia di prodotti e clienti. Solo una nuova normativa più restrittiva che imponga obblighi di trasparenza,doveri di informazioni non equivoche e rigide sanzioni alle banche collocatrici in caso di collocamento di prodotti sofisticati può contribuire a proteggere gli utenti,ma il passo indietro oggi del Senato che ha rinviato una norma per mettere sotto controllo l'utilizzo dei derivati nell'indebitamento degli enti locali, con l'Aula che ha respinto un emendamento della Cdl al decreto che accompagna la Finanziaria che prevedeva una stretta sull'utilizzo di questi strumenti finanziari e la minimizzazione di ieri del Tesoro, vanno nella direzione opposta. Secondo la BRI (Banca Regolamenti Internazionali),le banche hanno fatto incetta,nel secondo trimestre del 2007, in prodotti finanziari creditizi, inclusi i mutui sub-prime e le obbligazioni societarie, balzati dal 9% al 20% di tutti gli attivi,con le banche italiane che tra aprile e giugno 2007,hanno aumentato gli attivi in tutte le valute di 52,6 miliardi di dollari raggiungendo quota 597,2 miliardi,mentre i passivi sono aumentati di 100,9 miliardi,attestandosi a quota 851,1 miliardi di euro.

25/10/2007

Documento n.6903

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