LIBERALIZZAZIONI: DEVONO ESSERE ANNULLATE ANCHE LE PENALI PER I VECCHI MUTUI
COMUNICATO STAMPA 14 feb. 07 LIBERALIZZAZIONI: BASTA CON LE PENALI PER LE ESTINZIONE ANTICIPATA DEI MUTUI DEVONO ESSERE ANNULLATE ANCHE LE PENALI PER I VECCHI MUTUI IL GOVERNO HA GIA’ DATO ALLE BANCHE, ATTRAVERSO IL SISTEMA DI TRACCIABILITA’ E LA RIDUZIONE DELL’USO CONTANTI , IL TRIPLO DI QUANTO PREVISTO NEL DECRETO,CHE ESPUNGE PARTE DI VESSAZIONI, USI, ABUSI, LIBERO ARBITRIO. SI CAMBI FINALMENTE IL SISTEMA BANCARIO ! Dopo aver respinto con successo, le pressioni della lobby delle Compagnie telefoniche, che volevano rinviare alle calende greche l’abrogazione dei costi delle ricariche, odiosa tassa a carico dei consumatori, incamerata dai gestori, il governo è ancora sotto l’assedio dell’ABI e delle banche, che dopo aver ottenuto l’obbligo ad avere un rapporto con Istituti di credito, attraverso la tracciabilità bancaria e la conseguente costrizione ad effettuare qualsiasi transazione con il fisco (vedi F24) o con gli istituti di previdenza (INPS,ecc.) esclusivamente mediante sportelli bancari,al modico costo medio di 200- 250 euro l’anno, dettano oggi le condizioni al Ministro Bersani per reintrodurre, nel decreto le penali sui mutui a tasso fisso già abrogate dal 2 febbraio 2007, in caso di estinzione anticipata. Il sistema bancario italiano, che grazie ai grandi privilegi ed alle ampie coperture politiche ha vessato i consumatori per mezzo secolo abbondante attraverso pratiche illegittime praticando tariffe più elevate del mondo, incasserà commissioni bancarie per la cosiddetta tracciabilità pari a 3,8 miliardi di euro l’anno: 2 miliardi per le transazioni effettuate esclusivamente per via telematica, 1,8 miliardi derivanti da maggiori commissioni e dall’obbligo di aprire nuovi conti correnti dedicati. A questa ingente tassa surrettizia a carico dei cittadini, sulla cui costituzionalità sono già state espresse riserve,si aggiungono altri 2 miliardi di euro derivanti dalla riduzione dell’uso del contante, che secondo il direttore Generale dell’ABI, che ha lanciato una campagna contro l’uso del contante lo scorso 27 novembre a Gubbio, ha un costo effettivo enorme pari a 10 miliardi di euro l’anno. Poiché in Italia il 90 per cento dei pagamenti viene effettuato in contante e, anche se ciò riguarda solo il 3-4% del valore totale delle transazioni, rappresenta ancora un grosso gap da colmare nei confronti di altri Paesi, come la Francia, dove solo il 59% dei pagamenti viene effettuato in contante. Nell'ambito della sua campagna contro il ricorso al denaro cartaceo, l'Abi si sta muovendo su diversi fronti, per portare ad un "radicale cambiamento culturale" tramite l'utilizzo delle carte di pagamento anche per piccoli importi. “Non si capisce perché non si ritenga economico pagare con la carta somme inferiori ai 50 euro". Infatti sostiene Zadra, che una volta pagato il contributo annuale anche il pagamento di piccoli importi non comportano aumento di costi per il consumatore.Adusbef e Federconsumatori invitano il Governo a mantenere un atteggiamento fermo. Sarebbe inaccettabile accogliere le irricevibili le richieste delle banche per il ripristino delle penali per l’estinzione anticipata dei mutui mentre al contrario devono essere annullate anche le penali per i vecchi mutui. Dopo aver ottenuto la schedatura dei cittadini, (anatocismo, commissione di massimo scoperto, mutui usurari,penali esagerate fino al 40 per cento,ecc.)14/02/2007
Documento n.6430