L’EURO RAGGIUNGE IL RECORD SUL DOLLARO, VALUTA CHE SERVE AD ACQUISTARE IL PETROLIO,MA LA BENZINA SFONDA QUOTA 1,37 EURO !
COMUNICATO STAMPA L’EURO RAGGIUNGE IL RECORD SUL DOLLARO, VALUTA CHE SERVE AD ACQUISTARE IL PETROLIO,MA LA BENZINA SFONDA QUOTA 1,37 EURO ! NEL PAESE DI CARTELLI,CORPORAZIONI E DALLA GIUSTIZIA LENTA, I CONSUMATORI PIU’ VULNERABILI ED IN TOTALE BALIA DEI PRODUTTORI, SENZA LA CLASS ACTION, RIEQUILIBRATRICE DEI DIRITTI E DEL MERCATO. Nel giorno in cui l’euro raggiunge il record storico con il dollaro,valuta che serve a regolare le transazioni petrolifere con i paesi produttori e con il mercato, la benzina continua la sua inarrestabile corsa al rialzo per sfondare 1,37 euro al litro (2.655 vecchie lire), con un impatto di 68,5 euro per ogni pieno di 50 litri ed un surplus di 3,5 euro rispetto a maggio 2007, quando un pieno costava 65 euro. Nel Paese dei cartelli e delle corporazioni,che a cominciare dalle banche, non applicano il decreto Bersani sulle liberalizzazioni, i consumatori inermi sono più vulnerabili ed in totale balia dei produttori, nonostante le raffiche di denunce,che spesso restano lettera morta o impiegano anni per la loro definizione in virtù di una giustizia troppo lenta,che rappresenta spesso la palla al piede per l’efficienza del mercato e comodo alibi per i monopolisti. Senza la class action, che negli Stati Uniti d’America,ricordata spesso a sproposito dai liberisti nostrani all’”amatriciana” inchioda la nuova Parmalat ad un risarcimento per 8 miliardi di dollari e punisce con un danno punitivo ultramiliardario le imprese più scorrette (Tabacco,industria farmaceutica ed automobilistica,ecc) condannate a risarcire i danni inferti ai consumatori, ogni sforzo seppur titanico delle associazioni,è vanificato dalle meline e dall’elusione di imprese che possono anche contare su condoni,indulti e perdoni (caso Bipop- Carire,ecc.) per farla franca. La speculazione imposta dai petrolieri (guarda caso con una sospetta coincidenza proprio durante gli esodi) e subìta dai consumatori sui prezzi delle benzine, che aumentano sempre con solerzia e non diminuiscono mai,o adeguano molto lentamente i listini alla pompa, è la vergogna di un Paese civile, oltre ad essere l’onta per un Governo impotente,che subisce passivamente senza reagire le furberie di banchieri,petrolieri,assicuratori ed affini, che gonfiano sempre di più i loro bilanci, sulla pelle di milioni di famiglie,sempre più taglieggiate ed impoverite. Adusbef e Federconsumatori nel rinnovare la loro ferma denuncia, aspettano urgenti provvedimenti, anche da parte della magistratura alla quale avevano rivolto numerosi esposti-denunce e del Governo,per arrestare una speculazione intollerabile da parte dei petrolieri e dei loro “garanti”. Elio Lannutti (Adusbef) - Rosario Trefiletti (Federconsumatori) Roma,4 luglio 200704/07/2007
Documento n.6668