L’ACCORDO TRA BORSA ITALIANA E LSE, SARA’ L’ENNESIMO RAGGIRO PER I RISPARMIATORI....
COMUNICATO STAMPA L’ACCORDO TRA BORSA ITALIANA E LSE, SARA’ L’ENNESIMO RAGGIRO PER I RISPARMIATORI,PERCHE’ (ESPERIENZA INSEGNA) NON FARA’ ABBATTERE I COSTI ELEVATI DI BORSA SENZA RICADUTE POSITIVE PER I CONSUMATORI-UTENTI ! LE PRIME TRE BANCHE,MONOPOLISTE DI BORSA CON IL 49% E CHE APPLICANO RICARICHI ASSURDI SUI COSTI EFFETTIVI DI MONTETITOLI, NON HANNO ALCUN INTERESSE A FAR SCENDERE LE TARIFFE FINALI,MA AD AUMENTARLE AL LSE. L'accordo di fusione tra Borsa Italiana e il listino inglese del London Stock Exchange (Lse), annunciato dalle due società e propagandato come la migliore panacea del mercato, sarà l’ennesimo raggiro per i risparmiatori perché,come l’esperienza delle fusioni bancarie insegna,non farà abbattere gli elevati costi di borsa ma li farà rincarare senza produrre quelle propagandate ricadute positive per i consumatori ed utenti. Figuriamoci se le prime 3 banche italiane, Unicredit-Capitalia con una quota del 19,9 % del capitale della Borsa italiana; Intesa-San Paolo (18,7) e Monte dei Paschi di Siena (10,4%), monopoliste di fatto con il 49%, consentiranno un abbassamento delle tariffe per i consumatori finali (risparmiatori ed utenti dei servizi bancari e finanziari), che saranno certamente destinate ad un rincaro per allinearsi a quelle di Londra, con l’unica differenza che nel Regno Unito i consumatori hanno visto conservare il potere di acquisto, falcidiato al contrario in Italia con il pretesto dell’euro. La voracità delle banche italiane, che controllano e condizionano tutto,dai giornali alle imprese, dalla comunicazione alla politica, è dimostrata dai ricarichi allegri effettuati per trasferire titoli dematerializzati (ossia scritture contabili tramite e-mail) da una banca all’altra nel sistema accentrato Montetitoli società di Borsa Italiana: mentre il corrispettivo per i servizi resi agli intermediari partecipanti al sistema Montetitoli è pari a 0,30 centesimi di euro per ogni titolo trasferito, le banche continuano a far pagare fino a 90 euro,come ha dimostrato perfino l’indagine dell’Antitrust,con un ricarico assurdo ed ingiustificato presente esclusivamente nei monopoli. Per queste ragioni Adusbef, pur apprezzando l’accordo di fusione tra Borsa Italiana e LSE, sarà facile profeta nel pronosticare ulteriori stangate a carico degli investitori retail, che non avranno alcun vantaggio,tanto per cambiare, da operazioni di potere che produrranno maggiori utili per gli azionisti di riferimento a spese,come al solito, del parco buoi e dei consumatori. Elio Lannutti (presidente Adusbef) Roma,23.-6.200725/06/2007
Documento n.6641