LA PADANIA 8 giugno 2007. La cosa è confermata dall'Adusbef, che ha reso noto un altro scandaloso favoritismo.

in Comunicati stampa
LA PADANIA 8 giugno 2007 1) La cosa è confermata dall'Adusbef, che ha reso noto un altro scandaloso favoritismo. È il primo giugno 2007, l’associazione denuncia: 600 milioni di euro la truffa e frode fiscale ai danni dello stato da parte di Goldman Sachs (da adusbef.it). Veniva spiegato: «... J.P. Morgan, Lehman Brothers, banche d'affari che continuano a godere di inaccettabili protezioni da parte del ministro Padoa Schioppa. È uno dei piu' gravi scandali italiani, denunciato da Adusbef, indagato dalle procure, ripreso oggi dal l'espresso, sul quale è stato messo il silenziatore, da parte di una stampa servile delle banche. Se un povero pensionato, costretto a fare il secondo lavoro "in nero" per sbarcare il lunario, viene scoperto, è subito messo alla gogna e denunciato; se un piccolo commerciante, non rilascia la ricevuta fiscale (che deve essere sempre rilasciata) per un modesto importo, viene pesantemente multato rischiando anche la chiusura dell'attività commerciale; se grandi banche d'affari, frodano il fisco, quindi lo Stato ed i cittadini che contribuiscono a far funzionare i servizi pubblici mediante il pagamento delle tasse, per 600 milioni di euro (1.200 miliardi di vecchie lire), vengono addirittura premiate, perché contigue con il Governo ed il Ministero dell'Economia! È una delle grandi vergogne, una macchia indelebile del Governo, lo scandalo delle maggiori banche d'affari, che hanno frodato il fisco italiano, quindi la totalità dei cittadini, per un controvalore di 600 milioni di euro, come risulta dall'indagine della Procura della Repubblica di Pescara, nell'operazione denominata "Easy Credit", approfondita da un'inchiesta del settimanale l'espresso, sul quale è stato messo il silenziatore, perché nuoce gravemente al Signor Governatore della Banca d'Italia Mario Draghi, ex Goldamn Sachs , ed all'austero ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa. In un esposto inviato alla Procura della Repubblica di Milano, sede legale di Godman Sachs, Adusbef scriveva: "Approfittando delle differenti legislazioni fiscali in vigore nei Paesi europei, Goldman Sachs International, quarta banca d'affari nel mondo, che ha avuto - come si ribadisce - il vicepresidente ed attuale Governatore della Banca d'Italia Mario Draghi, responsabile per l'Europa nel periodo incriminato (2002-2005), ha attuato una ingegnosa truffa ai danni dello Stato italiano per la somma di 202 milioni di euro. Mediante un ingegnoso ma fraudolento sistema,Goldman Sachs, poco prima del periodo del distacco delle cedole, effettuava il trasferimento in altri Paesi (prevalentemente in Inghilterra) delle azioni di società italiane quotate in Borsa, detenute anche da investitori istituzionali (fondi pensione e altro) in modo da creare le premesse per eludere la doppia imposizione fiscale. Quindi partiva la richiesta di rimborso, ma subito dopo i titoli tornavano in Italia. L'operazione, denominata "Easy Credit" è stata denunciata dall'Agenzia delle Entrate, la cui sede legale è a Pescara, perché proprio in Abruzzo confluiscono le richieste di rimborso dei crediti di imposta. L'Agenzia delle Entrate, insospettita da un'autentica valanga di domande di rimborso, oltre 40.000 (quarantamila) proveniente solo da Goldman Sachs, la cui sede legale per l'Italia è a Milano in Via Passaggio Centrale, 2, ha così segnalato all'autorità giudiziaria un marchingegno truffaldino, che sarebbe stato messo in atto anche da altri soggetti stranieri residenti in Francia, ma operanti in Italia. Nonostante tali pesanti accuse di frode fiscale ai danni dello Stato, Goldman Sachs continua a godere in Italia di inusitati privilegi, ed invece di essere sospesa dall'Albo delle banche di riferimento del ministero dell'Economia in via cautelare, è stata scelta come banca capofila lo scorso settembre in occasione del bond lanciato dal Governo italiano per 3 miliardi di dollari. (...) Per le suesposte ragioni Adusbef chiede all'onorevole Procura della Repubblica l'apertura di una indagine volta ad accertare se, nei comportamenti descritti, non siano stati concretizzati gravissime violazioni a danno dello Stato volte a favorire interessi privati in atti pubblici e se gli interessi, pur legittimi di una banca d'affari, possano prevalere sugli interessi generali dell'Italia". È scandaloso ed inaccettabile che il Governo, ben a conoscenza della truffa non abbia chiarito una vicenda che coinvolge direttamente il Governatore della Banca d'Italia Draghi, come complice. Adusbef ha segnalato senza esito tale frode, in una lettera inviata al ministro Padoa Schioppa in data 25.10.2006. Risulta che anche la Procura di Milano, abbia aperto un fascicolo». Parola di Elio Lannutti, presidente Adusbef 2 ) Gianni Trovati, "Credito fiscale sempre in crescita nel Nord Italia", 24 Ore, 5 giugno 2007.

09/06/2007

Documento n.6620

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