IUSTIZIA: IL MINISTRO CASTELLI DIMENTICA DI INVIARE RAPPORTO ANNUALE E PIANO D’AZIONE ALL’UE

in Comunicati stampa
GIUSTIZIA: IL MINISTRO CASTELLI,IMPEGNATO COM’E’ A TENTARE DI METTERE LA “MUSERUOLA” A GIUDICI ED ORDINAMENTO GIUDIZIARIO,DIMENTICA DI INVIARE RAPPORTO ANNUALE E PIANO D’AZIONE ALL’UE, SULLE NUMEROSE VIOLAZIONI DELLA CONVENZIONE EUROPEA DEI DIRITTI DELL’UOMO CHE SONO STATE CONTESTATE ALL’ITALIA. ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI AVEVANO DENUNCIATO RIPETUTE VIOLAZIONI DELLO STATO ITALIANO, IN ORDINE A PLURALISMO E LIBERTA’ DEI MEZZI DI INFORMAZIONE E LENTEZZA GIUSTIZIA. Mentre il ministro della Giustizia,ing. Castelli,si diletta nei suoi ripetuti tentativi di mettere la museruola ai giudici annettendo, alla volontà dell’esecutivo, indipendenza ed autonomia dell’ordinamento giudiziario,il comitato dei ministri del Consiglio d’Europa ha dovuto rinviare l’esame delle misure prese dall’Italia "per risolvere le numerose violazioni della Convenzione europea dei diritti dell’uomo che le sono state contestate", perché da Roma non sono stati inviati il quarto rapporto annuale e il piano d’azione. Documenti, informa il Consiglio d’Europa, richiesti alle autorità italiane nel settembre 2004. Un nuovo bilancio sarà fatto, è stato annunciato "eventualmente sotto forma di una nuova risoluzione del comitato, appena tutte le informazioni necessarie saranno state fornite ed esaminate". La prossima riunione è stata fissata per il 6-7 giugno. Il comitato, è stato reso noto, concentrerà la propria valutazione sui risultati ottenuti nel ridurre la durata dei processi, in particolare attraverso la modernizzazione dell’ordinamento giudiziario italiano, l’aumento delle risorse, l’assorbimento di procedimenti in corso e l’effettività dei ricorsi interni, istituiti con la legge Pinto, contro i ritardi. In base alla Convenzione europea le sentenze della Corte europea impongono agli stati responsabili l’adozione delle misure necessarie per eliminare e prevenire le violazioni dei diritti degli imputati nei processi. Adusbef e Federconsumatori hanno effettuato numerose segnalazioni alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo,sulla eccessiva lunghezza dei processi,pubblicando sui rispettivi siti il modulo del ricorso che può essere inoltrato da singoli cittadini danneggiati,denunciando in particolare la pesante cappa che grava sul pluralismo dell’informazione a causa del duopolio radiotelevisivo Rai Mediaset,che non consente ai cittadini di formarsi una coscienza. L’obiettivo di garantire,il pluralismo dei mezzi di informazione è stato sottolineato, in una prospettiva più ampia, anche a livello comunitario in recenti direttive: direttiva 2002/19/CE, relativa all’accesso alle reti di comunicazione elettronica, alle risorse correlate e all’interconnessione delle medesime (direttiva di accesso); direttiva 2002/20/CE, relativa alle autorizzazioni per le reti e i servizi di comunicazione elettronica (direttiva autorizzazioni); direttiva 2002/21/CE, che istituisce un quadro normativo comune per le reti ed i servizi di comunicazione elettronica (direttiva quadro); direttiva 2002/22/CE, relativa al servizio universale e ai diritti degli utenti in materia di reti e di servizi di comunicazione elettronica (direttiva servizio universale). Scrivevano- tra l’altro- Adusbef e Federconsumatori,in una delle numerose denunce inviate alla Corte Europea: "Il controllo di Berlusconi sulle TV pubbliche e private,rappresenta una sfida all’architettura costituzionale europea. Da un anno l’Ocse invita il Governo italiano a separare il potere esecutivo da quello dei media,invece l’Italia mantiene un sistema unico al mondo, paragonabile solo al Kazakistan,dove le TV di Stato,una volta privatizzate,sono passate alla moglie del presidente. E quando abbiamo fatto presente che la situazione era insostenibile,quel regime ci ha risposto: c’è un caso analogo nel cuore dell’Europa,l’Italia: che volete da noi ?". Non è un commento tratto da analisi di commentatori italiani pervasi dal virus comunista, ma brani di una lettera che il commissario per le libertà dei media dell’Ocse, il tedesco Freimut Duve,ha inviato al presidente della Convenzione europea Giscard d’Estaing,che concludeva:"Caro Giscard,non vorrei che l’Italia fosse il primo Stato membro a subire le sanzioni del Trattato di Nizza,cioè la perdita di voto in commissione europea,a causa del monopolio dell’informazione del suo premier". Adusbef- Federconsumatori Roma,8.4.2005

08/04/2005

Documento n.2960

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