ITALEASE: ADUSBEF INTEGRA L’ESPOSTO DENUNCIA PRESENTATO NEI GIORNI SCORSI ALLA PROCURA DI MILANO,IPOTIZZANDO ANCHE IL REATO DI TRUFFA

in Comunicati stampa
COMUNICATO STAMPA ITALEASE: ADUSBEF INTEGRA L’ESPOSTO DENUNCIA PRESENTATO NEI GIORNI SCORSI ALLA PROCURA DI MILANO,IPOTIZZANDO ANCHE IL REATO DI TRUFFA. QUEI DERIVATI PIAZZATI AI CLIENTI ERANO “ASIMMETRICI” E COME RIFERISCE OGGI ANCHE “IL SOLE 24 ORE”,COSTRUITI IN MODO DA GARANTIRE GUADAGNI CERTI AL PROPONENTE,SENZA OFFRIRE NESSUNA COPERTURA AI CLIENTI. Come scrive oggi anche “Il Sole 24 Ore”, i prodotti-boomerang venduti da Banca Italease alla propria clientela,per un valore stimato oggi in 700 milioni di euro,erano del tutto asimmetrici: la banca era cioè tutelata, mentre per il cliente le protezioni erano solo apparenti. “Quei 700 milioni che la banca ha pagato alle sette banche d'affari che hanno confezionato prodotti così rischiosi e che la rete di Italease ha piazzato a piene mani nel corso negli ultimi anni. …… trascina con sé una domanda elementare. Cosa erano alla fine questi prodotti per produrre un buco di tale entità? La banca nella decina di contratti che "Il Sole-24 Ore" ha potuto visionare li denomina sempre Irs ( Interest rate swap) e in effetti c'è uno scambio di tassi tra cliente e banca. Ma si tratta di uno scambio del tutto asimmetrico: mentre dalla parte della banca figurano strutture semplici (in genere paga l'Euribor a 3 mesi) e prive di leve moltiplicative sui tassi, da quella del cliente figurano strutture complesse spesso con moltiplicatori sullo spread e in qualche caso con "memorie" incorporate. Che cosa vuol dire? Che quel differenziale sui tassi viene memorizzato la prima volta e ripagato per tutti i trimestri di vita utile del derivato. Insomma tutto fuorché dei prodotti di copertura come il più banale plain vanilla cioè un tasso fisso (sempre quello) valido per tutta la durata del debito da ripagare. Scrive ancora “Il Sole:” Per quello che abbiamo potuto analizzare sono prodotti speculativi. Ad esempio in un contratto dopo un solo anno la differenza tra l'Euribor e il prezzo d'esercizio prefissato si applica, nella peggiore delle ipotesi, per ben 4,5 volte e poi con l'aggiunta di 0,95% di spread si perpetua su ben 16 trimestri di vita per un totale di 72 volte. O, detto in altri termini, il valore nominale cui è esposto il cliente non è più di 430mila, ma si tramuta addirittura in 31 milioni circa di euro ". E non è finita qui. In casi come questo la banca si riserva pure il diritto di richiamare il prodotto quando questo sia in attivo per il cliente. E così quello che doveva rivelarsi uno strumento di protezione per chi l'aveva comprato era in realtà un'arma innescata. Ai clienti, per come lo hanno veniva proposto così: una polizza di assicurazione contro il rialzo inaspettato dei tassi. Del resto quei derivati Irs, la banca continua a presentarli ancora oggi in un link sul suo sito Internet. "Il contratto Irs consente all'impresa, indebitata a tasso variabile di non subire le oscillazioni e le incertezze (...) il cliente ha l'opportunità di gestire e trasformare il tasso variabile in tasso fisso stabilendo così un prezzo del proprio indebitamento, per una durata prestabilita”. Adusbef ha quindi integrato l’esposto denuncia inviato alla Procura della Repubblica di Milano in data 5 luglio 2007, dove chiedeva l’incriminazione degli amministratori della banca Italease,del collegio sindacale,di Consob e Bankitalia per omessa vigilanza ed i reati di insider trading ed aggiotaggio, con i reati di truffa,per aver venduto prodotti propagandati per garantire i clienti contro le oscillazioni e le incertezze dei tassi,che non hanno offerto alcuna garanzia né coperture. Sul sito dell’Adusbef è stato inserito inoltre un fac-simile di autotutela e di denuncia contro una banca,che dopo aver truffato la propria clientela, chiede il rientro dell’esposizione entro 8 giorni,con iscrizione alla Centrale Rischi della Banca d’Italia. Il fatto che la banca sia pienamente consapevole di aver venduto prodotti diversi dagli swap,si evince chiaramente dalla circostanza che i contraenti che non pagano,vengano iscritti in Centrale Rischi della Banca d’Italia,non con il codice proprio degli swap (causale 53),ma con altra generica causale. (Elio Lannutti- Presidente Adusbef) Roma,18.7.2007

19/07/2007

Documento n.6699

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