ISTAT: INUTILE CAMBIARE QUALCHE VOCE DEL PANIERE
ISTAT: INUTILE CAMBIARE QUALCHE VOCE DEL PANIERE PER INTESACONSUMATORI SERVE MIGLIORARE LE RILEVAZIONI, RIVEDERE I PESI E REALIZZARE PANIERI DIVERSIFICATI Il restyling del paniere di beni Istat su cui si calcola l’inflazione viene bocciato da Intesaconsumatori. “Non capiamo a cosa serva aggiungere o togliere una manciata di voci – affermano Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori – quando i problemi veri del paniere riguardano le modalità delle rilevazioni dei prezzi e i pesi assegnati a ciascuna voce”. Entrando nel merito dell’aggiornamento del paniere – prosegue l’Intesa – si poterebbe obiettare che ha poco senso far uscire beni ancora largamente acquistati dagli italiani, come provolone, caciocavallo, bigiotteria, e noleggio vhs, per sostituirli con voci che non riguardano certo la generalità dei consumatori come pasta filata, formaggio stagionato di produzione locale, latte in polvere per neonati, apparecchio ortodontico, bed and breakfast. Al di là di queste osservazioni – proseguono Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori - la questione fondamentale, e sulla quale insistiamo, è quella di modificare ed aggiornare in termini più attinenti alla realtà i pesi adoperati nel paniere, migliorare in qualità e quantità l’accuratezza delle rilevazioni territoriali dei prezzi dei beni di largo consumo, e creare panieri diversificati in grado di rappresentare meglio la situazione reale delle diverse categorie di consumatori. Solo attuando queste modifiche – conclude l’Intesa – sarà possibile arrivare ad un paniere e a un dato sull’inflazione rappresentativo e credibile, nell’interesse di tutti i cittadini costretti a subire, oltre al danno, la beffa di un tasso mensile di parecchio inferiore a quello reale.01/02/2006
Documento n.5628