IRAP: PROPOSTA SCANDALOSA DEL PRESIDENTE ABI SELLA,DI INASPRIRE L’IVA DELLO 0,6 PER CENTO

in Comunicati stampa
IRAP: PROPOSTA SCANDALOSA DEL PRESIDENTE ABI SELLA,DI INASPRIRE L’IVA DELLO 0,6 PER CENTO,PORTANDO L’ALIQUOTA AL 20,6 PER CENTO TRA LE PIU’ ALTE D’EUROPA,CON UN GETTITO ANNUO DI 3 MILIARDI DI EURO A CARICO DI TUTTI I CITTADINI,PER FINANZIARE GLI SGRAVI A BANCHE ED ASSICURAZIONI. IL GOVERNO SE VUOLE RILANCIARE DAVVERO LA COMPETITIVITA’,HA L’OBBLIGO DI ESCLUDERE DAI BENEFICI IRAP QUEI SETTORI ECONOMICI POCO ESPOSTI ALLA CONCORRENZA ED AL MERCATO,IN PRIMIS PROPRIO BANCHE ED ASSICURAZIONI ! Mentre il Governo è alla ricerca della copertura per finanziare i promessi sgravi Irap pari a 5,5 miliardi di euro,che vede gli enti locali sul piede di guerra ed i consumatori preoccupati per l’ennesima partita di giro che ricadrebbe sulle loro tasche,dal cilindro del presidente dell’Abi Maurizio Sella,esce la scandalosa,inaccettabile proposta, di aumentare l’Iva dello 0,6 per cento,portando l’aliquota dal 20 al 20,6 per cento,che darebbe un surplus di gettito fiscale pari a 3 miliardi di euro l’anno. I consumatori tartassati da un maggiore surplus fiscale a causa degli aumenti dei carburanti e dagli elevatissimi costi dei conti correnti bancari più alti di 5 volte la media europea,dall’incremento dei bolli e dei bollini,vittime dei cattivi consigli della banche che hanno loro appioppato prodotti bidone,dovrebbero tirare fuori dalle proprie tasche un’aliquota maggiore di Iva, per finanziare gli sgravi Irap delle “povere banche ed assicurazioni”,i cui stratosferici utili di bilancio rapportati alla congiuntura economica, non sono mai stati così floridi come negli ultimi anni,anche per lo stillicidio dei rincari al di fuori di qualsiasi controllo. Se il Governo volesse davvero rendere più competitivo il sistema industriale,avrebbe il dovere di concedere i futuri sgravi Irap,che rinviati come sono di ora in ora e di anno in anno stanno diventando “la favola dell’araba fenice”, esclusivamente a quelle imprese esposte alla concorrenza, sia sul mercato interno che su quello internazionale, escludendo dai benefici quelle imprese,a partire dalle banche, che operano in un regime di mercato protetto dalle autorità vigilanti,per questo conseguono guadagni impensabili in un corretto regime di concorrenza. Adusbef-Federconsumatori Roma,15.6.2005

15/06/2005

Documento n.4794

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