INTERCETTAZIONI: LISCIA,FERRARELLA? CON LA NUOVA LEGGE LE INTERCETTAZIONI NON SARANNO PIU' PUBBLICABILI.NEPPURE PER SUNTO

in Comunicati stampa
1 - CARO MINISTRO, DIA RETTA A FERRARA Luigi Ferrarella per Corriere della Sera Coraggio ministro della Giustizia, alla Camera accolga e anzi faccia subito approvare almeno l'«emendamento Ferrara», sacrosanto benché sicuramente involontario, che si agita e infine irrompe persino tra le righe di chi s'ingegna ad argomentare la bontà della legge votata dal Senato: consentire la pubblicazione almeno di «stralci delle intercettazioni» inserite «nei documenti pubblici» giudiziari, «limitata agli eventi di interesse pubblico e subordinata al criterio di pertinenza e all'esigenza di tempestività». LEGGE SUL BAVAGLIO Sotto il titolo «Basta con Sputtanopoli», pochi giorni fa il direttore de il Foglio Giuliano Ferrara garantiva ai suoi lettori che «chiunque legga una decina di giornali stranieri non è mai, si dica mai, mai nella vita, incappato nelle lenzuolate delle intercettazioni che sono l'oggetto della contesa». Ieri invece i lettori del quotidiano hanno potuto apprendere dal loro giornale che non è proprio vero, e lo hanno appreso da una reazione all'articolo del Corriere che martedì sommessamente ricordava come per la verità già all'indomani dell'arresto a Chicago il 9 dicembre 2008 del governatore dell'Illinois, Rod Blagojevic (il cui processo è iniziato ora a 18 mesi di distanza), i giornali americani avessero potuto pubblicare le principali intercettazioni che lo incriminavano per la messa all'asta del seggio senatoriale lasciato libero dal presidente Obama; e come lo avessero potuto fare in maniera trasparente, attingendo alle 75 pagine inoltrate dalla Procura al Tribunale Federale e integrate in seguito dai documenti man mano prodotti dalla difesa. Schema che in Italia, con la nuova legge, non si potrà verificare perché fino al processo le intercettazioni non saranno pubblicabili mai, neppure per riassunto, anche se depositate e non più segrete, anche se penalmente rilevanti e su fatti non privati ma di interesse pubblico. Il caso Blagojevic, ritiene invece di obiettare il Foglio, è diventato «un caso pubblico» quando «il procuratore generale ha convocato una conferenza stampa per spiegare l'accaduto» (l'arresto del governatore) e «ha incluso nel documento pubblico semplicemente quegli stralci di intercettazioni che dimostravano che lì c'era il rischio di un reato». E «la pubblicazione delle intercettazioni si è limitata agli eventi di interesse pubblico ed è stata subordinata al criterio della pertinenza e dell'esigenza della tempestività. Niente sputtanamento privato, niente graticola». Perfetto. Non si sarebbe potuto dire meglio. Solo che, a proposito di questi che il Foglio definisce «dettagli sul caso Blagojevic che sfuggono ai commentatori italiani» invitati a «separare i fatti dalle intercettazioni», all'anonimo articolista del quotidiano, forse momentaneamente separatosi dai fatti e in particolare dalla conoscenza della legge votata ieri dal Senato, sfugge il dettaglio che essa «fino alla fine delle indagini preliminari» vieterà la pubblicazione «anche parziale, per riassunto o nel contenuto» delle intercettazioni, comprese quelle inserite nelle ordinanze cautelari come ad esempio l'ordine d'arresto di ipotetici Blagojevic (comma 2-bis e 2-ter dell'articolo 114 del codice di procedura penale modificato dall'articolo 4 della legge): e dunque vieterà appunto di pubblicare- pena sanzioni pecuniarie all'editore fino a 309.000 euro, e arresto del giornalista fino a 30 giorni o ammenda fino a 10.000 euro -quegli stralci di intercettazioni che invece ora il Foglio si felicita siano stati portati alla conoscenza dei cittadini quando il governatore dell'Illinois fu arrestato. Si potrebbe appunto battezzarlo «emendamento Ferrara». Magari del tutto preterintenzionale. Ma pur sempre sacrosanto.

13/06/2010

Documento n.8646

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