INFLAZIONE: ISTAT CONFERMA RILEVAZIONI A SPANNE 2002 DURANTE CHANGEOVER DIMENTICANDO UNO ZERO
COMUNICATO STAMPA INFLAZIONE: ISTAT CONFERMA RILEVAZIONI A SPANNE 2002 DURANTE CHANGEOVER DIMENTICANDO UNO ZERO ! PER ALIMENTARI E CASA ALMENO 30% ALTRO CHE 3% ! PERFINO UFFICIO STUDI BANKITALIA,CON L’8,7 % SCONFESSAVA IL 2,5 % ISTAT. IN UN PAESE NORMALE, ARTEFICI TALI MANIPOLAZIONI, SAREBBERO GIA’ A CASA ! A cavallo del concambio lira-euro alcuni prodotti e servizi di largo consumo (dagli alimentari alla benzina, dai prodotti per la casa alla cena al ristorante, fino agli affitti) che vengono solitamente acquistati più spesso e che per questo pesano di più sulla spesa degli italiani,non hanno subito una variazione del 3% come tardivamente ammette l’Istat, ma almeno del 30 per cento. Il tormentone dell'inflazione reale contro l'inflazione percepita durato per oltre un anno, in concomitanza con l'introduzione dell'euro, denunciato dalle associazioni dei consumatori, che l’Istat riconosce effettivamente per alcuni prodotti, saliti anche sopra il 3%, facendo sì che la percezione delle famiglie fosse di aumenti dei prezzi ben al di sopra di quelli misurati dalle statistiche, viene così avvalorato anche dalla statistica ufficiale. Peccato che i prezzi di taluni prodotti di largo consumo,come cono gelato,pizza margherita, lavaggio auto, giocate al lotto,ecc.,siano letteralmente raddoppiati, sostituendo le vecchie mille lire con un euro e dando così corso,alla più grande rapina ma realizzata a danno dei consumatori,che hanno visto sfilare dalle loro tasche, almeno 70 miliardi di euro,oltre il 5% del PIL, facendo arricchire tutti coloro che hanno avuto la possibilità di determinare,a loro piacimento e senza alcun controllo,prezzi e tariffe ed impoverire il 90% della popolazione, costretta a subire passivamente lo scippo con destrezza. Dice l’Istat oggi nel rapporto annuale che registrare i rincari maggiori sono stati infatti proprio i beni più acquistati, mentre per i beni duraturi, "a bassa frequenza di acquisto" come ad esempio l'automobile, i prezzi sono aumentati molto meno, con una differenza anche di 2-2,5 punti percentuali. In un Paese normale i responsabili di tali mistificazioni statistiche, che hanno gettato milioni di famiglie sulla soglia di povertà e che con la lira, con redditi da 2,5- 3 milioni di lire al mese tiravano a campare e stavano anche bene, ad essere poveri,ad avere bisogno di “pacchi viveri” con 1.200-1.500 euro al mese e ad indebitarsi con banche e finanziarie a tassi di interesse quasi “da strozzini” come la cessione del quinto dello stipendio, prestito super-garantito al tasso del 20 per cento, sarebbero già stati cacciati e mandati a casa,invece di essere riciclati al servizio dei nuovi governanti. Elio Lannutti (presidente Adusbef) Roma,23 maggio 200724/05/2007
Documento n.6583