INFLAZIONE AL 2,2 PER CENTO: L’ISTAT CONTINUA A DARE I NUMERI,
INFLAZIONE AL 2,2 PER CENTO: L’ISTAT CONTINUA A DARE I NUMERI, SENZA CORREGGERE ERRORI GRAVISSIMI SU CAROVITA E RETRIBUZIONI. IL PARLAMENTO DOVREBBE AVVIARE UNA COMMISSIONE D’INCHIESTA, PER VERIFICARE GRAVISSIME RESPONSIBILITA’ STATISTICHE DELL’ISTAT CHE HA CONTRIBUTO AD IMPOVERIRE,BEFFANDOLE,MILIONI DI FAMIGLIE. Mentre la speculazione delle compagnie petrolifere raggiunge l’apice con rincari ingiustificati dei prezzi delle benzine, che in Italia aumentano allegramente attestandosi a 1,364 euro per la verde ed a 1,233 euro per il gasolio,a differenza degli Stati Uniti dove il Presidente Bush ha ordinato una commissione di inchiesta antispeculazione per garantire i consumatori; con servizi bancari, assicurativi, elettrici e del gas,fuori controllo,l’Istat snocciola le consuete fandonie sull’inflazione al 2,2 per cento ad aprile,mentre le retribuzioni di operai ed impiegati sono quasi il doppio ! Non sono credibili i dati Istat secondo i quali l’indice armonizzato dei prezzi al consumo ha registrato nel mese di aprile una variazione del 2,2 per cent,rispetto al 2,1 per cento del mese precedente con aumenti congiunturali più significativi registrati nei capitoli abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+1,1%), trasporti (+1%) e servizi ricettivi e di ristorazione (+0,7%). Se l’Istat continua a misurare il carovita con un paniere squilibrato,i consumatori oltre al danno di un impoverimento costante e progressivo, devono subire la beffa di avere retribuzioni superiori all’inflazione,dato che non può coincidere con una trasferimento di ricchezza di oltre 60 miliardi di euro, dalle tasche dei consumatori che subiscono prezzi e tariffe ai profitti delle aziende bancarie, assicurative,elettriche e del gas e dei soliti monopoli ed oligopoli. Per verificare le gravissime responsabilità dell’Istat, il Governo che presto sarà costituito, avrebbe il dovere di istituire una commissione d’inchiesta sulla statistica ufficiale,per verificare lo scollamento tra la dura realtà delle famiglie e le bufale mensili propinate ai consumatori,assieme ad una commissione di indagine sull’arricchimento dei petrolieri che rincarano i prezzi delle benzine a loro totale discrezione,aumentando profitti spropositati delle compagnie come l’Eni. Occorre anche varare finalmente, un ammortizzatore sociale sui prezzi dei carburanti, per impedire che lo Stato possa incassare dagli aumenti delle benzine più di quanto è dovuto in previsione di aumenti, calmierando il meccanismo perverso delle accise, che in 5 anni di malgoverno, il duo Berlusconi - Tremonti non ha voluto toccare,contribuendo così ad aggravare il regime fiscale ed a ridurre sul lastrico milioni di famiglie impoverite e beffate dalla statistica ufficiale. Il Presidente Elio Lannutti Roma,28.4.200628/04/2006
Documento n.5928