INCHIESTA STIPENDI D'ORO: ADUSBEF HA DENUNCIATO ALLA CORTE DEI CONTI
COMUNICATO STAMPA INCHIESTA STIPENDI D'ORO: ADUSBEF HA DENUNCIATO ALLA CORTE DEI CONTI LA SCANDALOSA NOMINA DEL DR. MEOCCI A DIRETTORE GENERALE DELLA RAI, NONOSTANTE LA LEGGE ISTITUTIVA AGCOM PREVEDESSE L’INCOMPATIBILITA’. MA E’ IL MINISTRO PADOA SCHIOPPA IL PONZIO PILATO,IL GARANTE OCCULTO DEL VECCHIO CDA,OBBLIGATO A CONVOCARE L’ASSEMBLEA AZIONISTI RAI PER INTENTARE DOVEROSA AZIONE DI RESPONSABILITA’ AVVERSO LA DELIBERA CHE HA PRODOTTO UN DANNO DI 14,3 MIL,AI SENSI DELL’ART.2392 DEL CODICE CIVILE. Recita l’art.2392 del Codice Civile alla voce responsabilità verso la società:” Gli amministratori devono adempiere ai doveri ad essi imposti dalla legge e dallo statuto con la diligenza richiesta dalla natura dell’incarico e dalle loro specifiche competenze. Essi sono solidamente responsabili verso la società dei danni derivanti dall’inosservanza di tali doveri….In ogni caso gli amministratori sono solidalmente responsabili se,essendo a conoscenza di fatti pregiudizievoli,non hanno fatto quanto potevano per impedirne il compimento o eliminarne o attenuarne le conseguenze dannose… La responsabilità per gli atti o le omissioni degli amministratori non si estende a quello tra essi che,essendo immune da colpa,abbia fatto annotare senza ritardo il suo dissenso nel libro delle adunanze e delle deliberazioni del consiglio,dandone immediata notizia per iscritto al presidente del collegio sindacale… “. L’azione sociale di responsabilità,art.2393 Codice Civile è promossa in seguito a deliberazione dell’assemblea. Non c’è alcun dubbio che la delibera a maggioranza del cda Rai (con l’astensione del presidente Petruccioli), con la quale venne designato alla carica di direttore generale il dr. Alfredo Mocci, nonostante la legge istitutiva dell’AGCOM lo vietasse espressamente, ha prodotto danni all’azienda pubblica di informazione controllata a maggioranza dal Tesoro, per almeno 14,3 milioni di euro,che tali danni erariali,denunciati tempestivamente dall’Adusbef alla Corte dei Conti, potevano essere evitati solo applicando l’ordinaria diligenza. La ricostruzione fatta stamane dal consigliere della Rai Sandro Curzi, secondo la quale avrebbe confermato al PM Adelchi D'Ippolito le ragioni della sua opposizione, condivisa dai consiglieri Nino Rizzo Nervo e Carlo Rognoni, alla nomina di Mocci,ossia la incompatibilità, che il ministero del Tesoro (ai tempi ministro era Domenico Siniscalco), secondo documentazione acquisita dal magistrato, chiese da valutare in sede di Cda,mentre a favore della nomina di Meocci votarono Giuliano Urbani, Gennaro Malgeri, Marco Staderini, Giovanna Bianchi Clerici e Angelo Maria Petroni,con l’astensione del presidente Claudio Petruccioli, testimonia la tracotanza ed il disprezzo delle leggi della maggioranza del cda Rai. Ma ciò che più inquieta è la scandalosa posizione “pilatesca” del ministro Padoa Schioppa,che in qualità di azionista di maggioranza dell’azienda Rai,avrebbe il dovere di convocare un’assemblea per valutare un’azione di responsabilità verso quegli amministratori che consapevolmente,vista anche l'esistenza agli atti del Cda di pareri legali - tra cui quello dello studio Ripa di Meana - che mettevano in guardia lo stesso Consiglio di amministrazione di Viale Mazzini, a ratificare la nomina dello stesso Meocci in virtù della sua incompatibilità per il precedente incarico di Commissario in seno all'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni, paventando sanzioni pecuniarie, 14,3 milioni di euro puntualmente arrivate dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e confermata dal Tar del Lazio. Oltre ai danni per una finanziaria basata sulle tasse che incide sul tenore di vita delle famiglie,il Ministro dell’Economia Schioppa, porta la responsabilità di proteggere la maggioranza del cda Rai, per inspiegabile ed ingiustificabile opportunismo. Il Presidente Elio Lannutti Roma,7.12.200607/12/2006
Documento n.3731