IL COMPLOTTO DEI POTERI FORTI: PRODI DEVE CADERE, VELTRONI DEVE GOVERNARE

in Comunicati stampa
da dagospia 1 – IL COMPLOTTO DEI POTERI FORTI: PRODI DEVE CADERE, VELTRONI DEVE GOVERNARE (NO ALLE ELEZIONI ANTICIPATE: BERLUSCONI VINCEREBBE ALLA GRANDE) Romano Prodi se la ride e irride al populismo del Grillo parlante che vuole mettere il suo bollino di garanzia sulle liste degli italiani incazzati. Il Professore si è consultato con i suoi amici politologi di Bologna che fanno capo al nucleo storico del Mulino, questi lo hanno rassicurato sui pericoli del Comico Qualunque. A ridimensionare il fenomeno - gli hanno detto Arturo Parisi, Giulio Santagata e Edmondo Berselli - ha cominciato lo stesso Grillo proponendo la scorciatoia banale delle 100 e 1.000 liste spontanee che dovrebbero fare la rivoluzione. A fianco di Prodi, che ieri sera in tv ha citato Aristofane e Platone, ci penseranno Berlusconi e D'Alema; il primo perchè non vuole essere scavalcato mediaticamente, il secondo perchè, come ha fatto con Nanni Moretti, è un granitico difensore del sistema partitocratico. Dietro il faccione da curato di campagna il premier sente comunque una profonda irritazione nei confronti di quei giornali che hanno montato il "caso Grillo" e la polemica cominciata prima dell'estate con il libro "La Casta". Il complotto è proseguito colpendo duramente le debolezze aeree di Mastella e i costi della politica. Per il Professore, Grillo sarà pure un venditore di complotti (come ha scritto ieri Curzio Maltese su "Repubblica") ma la vera trappola per far cadere il Governo va oltre le battute e le iniziative del Comico Qualunque. Per arginare il fantasma della crisi, Prodi sa benissimo che non basta il tesoretto da 8 miliardi, non basta la certezza che il Presidente della Repubblica non vuole le elezioni anticipate, e non basta nemmeno dire agli italiani che nessuno li vuole strozzare e che si è ridotto lo stipendio del 30%. L'ondata populista - secondo il Professore e i suoi amici di Bologna - ha un obiettivo solo: portare al più presto Veltroni a Palazzo Chigi, perchè se c'è un politico che non può reggere fino al 2010, questi è proprio il Sindaco d'Italia, che ha ingranato la marcia più alta, ma rischia con il suo motore di andare in folle. A contenere le sue ambizioni non è bastato nemmeno il semaforo verde del Tesoro al quasi ottuagenario Fabiano Fabiani; anzi il giorno dopo aver pagato questa cambiale politica, WalerEgo ha tirato fuori dal cilindro la proposta di un amministratore unico e indipendente che ha fatto ridere a destra e a sinistra. Questo è un segno di sbandamento che la dice lunga sulla difficoltà del supercandidato di portare avanti il Partito Democratico con chiarezza e consensi. A dargli una mano potrebbe essere quel Berlusconi che continua a insistere sullo scioglimento delle Camere in primavera e cerca in Lamberto Dini il killer delle prossime ore (quando l'Unione tornerà al Senato). Per Prodi il complotto esiste: gli autori sono Paolino Mieli, Carletto De Benedetti con i suoi giornali e WalterEgo Veltroni. Il loro ragionamento è semplice: per un anno e oltre qualunque tornata elettorale sarà vinta dal centrodestra di Berlusconi. Ergo: occorre che Prodi cada e Veltroni raccolga il testimone per portare a termone la legislatura – un copione, del resto, che Prodi conosce benissimo perché già collaudato ai tempi dell’usurpazione dalemiana (ottobre ’98). Eh, sì, l’informazione e la tecnocrazia sono una miscela più forte del Comico Qualunque.

18/09/2007

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