IL 20% DI QUELLO CHE SI COMPRA PER IL PRANZO DI NATALE VIENE BUTTATO

in Comunicati stampa
COMUNICATO STAMPA DELL’INTESA DEI CONSUMATORI IL 20% DI QUELLO CHE SI COMPRA PER IL PRANZO DI NATALE VIENE BUTTATO. IL CONSIGLIO DELL’INTESACONSUMATORI (ADOC, ADUSBEF, CODACONS E FEDERCONSUMATORI): NON RINUNCIATE A NULLA MA RIDUCETE I QUANTITATIVI Un quinto di quello che viene acquistato per il pranzo o il cenone di Natale e Capodanno viene buttato. E’ questo il dato con il quale gli italiani sarà bene si confrontino. Ognuno ha le sue abitudini alimentari, ogni famiglia ha il suo menù natalizio e nessuno vuole rinunciarci. L’Intesaconsumatori (Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori) non ci prova neanche a cambiare queste abitudini secolari, tramandate di generazione in generazione. Ma perché non ridurre almeno i quantitativi? Lo spreco maggiore consiste negli avanzi rimasti nel piatto. Dopo 2 o 3 giorni, però, si butta anche quanto rimasto in frigorifero. Nella tabella degli sprechi al primo posto ci sono gli antipasti: il 30% finisce nella spazzatura. In particolare le salse (insalata russa, mascarpone, maionese…) sono le prime ad andare a male. Anche l’affettato, però, dopo 3 giorni comincia a cambiare sapore. Compriamo chili di salumi per paura che possa mancare. Inevitabile la sua fine. Al secondo posto, sembrerà strano dato che gli italiani sono golosi, ci sono i dolci (panettoni, pandori) che alla fine di una lunga agonia vengono inesorabilmente buttati. Su questo dato incidono molto i regali. Spesso riceviamo panettoni in omaggio a volontà. Alcuni li ricicliamo a nostra volta, ma alla fine il 23% va a finire nella pattumiera. Alla voce dolci, non abbiamo incluso, però, i cioccolatini. Al terzo posto i contorni: con tutto quello che c’è da mangiare a Natale, qualcuno si ostina a fare anche i contorni, che, inevitabilmente non vengono toccati da nessuno. A Capodanno, poi, la tradizione ci vede costretti a mangiare le lenticchie, anche se, in famiglia, non a tutti piacciono. Seguono il pesce ed i secondi. Dopo 3 o 4 giorni che scaldiamo l’arrosto, diventa un pezzo di legno bruciacchiato. Anche zampone e cotechino finiscono tra gli avanzi. Miglior sorte tocca in generale ai primi, anche se i ravioli in brodo dopo 3 o 4 giorni debbono essere buttati. Insomma, ci si fa cogliere dalla paura che possa mancare qualcosa a tavola e, così, si spreca. L’Intesaconsumatori (Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori) consiglia di andare a fare la spesa con una lista dettagliata, preparata oculatamente a casa, non solo con l’elenco dei prodotti da acquistare ma anche con i relativi quantitativi. Eviterete acquisti inutili e risparmierete soldi che potreste anche destinare ad iniziative di solidarietà. Di seguito la classifica degli sprechi: ALIMENTO................................................................% DI SPRECO Antipasti (affettati, alici, sardine, insalata russa, patè…)......30 Dolci (panettone, pandoro, veneziana…)............................23 Contorni (insalata, patate al forno, lenticchie, spinaci…).......22 Pesce.........................................................................18 Secondi di carne (zampone, arrosti vari …).........................17 Primi (ravioli …).............................................................10 MEDIA.........................................................................20

22/12/2004

Documento n.4343

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