I FURBETTI DEL TELEFONINO

in Comunicati stampa
I FURBETTI DEL TELEFONINO H3G,l’azienda telefonica cinese,che ha il record dei contenziosi giudiziari (come riferisce Il Sole 24 Ore dell’11 febbraio 2006 : ”tra i rischi già evidenziati nel corposo prospetto figurava, in effetti, un imponente contenzioso: 867 procedimenti amministrativi, 107 cause civili e 44 penali….”), molto brava a minacciare,disattenta nel rispettare i diritti dei consumatori,ha ricevuto l’ennesima legnata dall’Antitrust. Il 14 febbraio 2006 infatti,in un provvedimento firmato dal Presidente dell’Antitrust Antonio Catricalà,ha sanzionato l’azienda telefonica cinese per l’ennesima pubblicità ingannevole in riferimento al procedimento avviato da Federconsumatori,Adusbef ed Unione Nazionale Consumatori,in relazione alla pubblicità “3” Supericarica 9000,con l’inibizione dell’ulteriore diffusione. “3” infatti lasciava intendere che coloro che aderivano all’offerta commerciale “Supericarica 9.000 euro” potevano ottenere 9.000 euro fino al 2020 senza la necessità di sostenere ulteriori oneri,vincoli,condizioni temporali e limitazioni tecniche,potendo,per tale motivo,pregiudicare il comportamento economico dei consumatori. 3 Italia,nonostante avesse ricevuto il via libera all’Ipo da parte di Consob martedì 7, con la raccomandazione di rendere pubblici anche i rischi connessi alla sottoscrizione dei titoli e l’auspicio della pubblicazione dei risultati dell’ultimo trimestre 2005,non ha voluto quotarsi per il disaccordo sulla valutazione. Come scrive Il Sole 24 Ore: “Il clamoroso colpo di scena è maturato dopo che la presentazione agli investitori è stata ritenuta dagli azionisti e dal management non soddisfacente. Il nodo era il valore della società, stimato dai banker intorno ai 6,5-7,5 miliardi e quindi di gran lunga inferiore alle aspettative dell’azionista, la multinazionale di Hong Kong Hutchinson Whampoa, controllata dal magnate Li Ka-shing, che puntava su un enterprise value doppio, vicino ai 14 miliardi. Ben sette banche d’affari come global coordinator (Caboto, Imi, Goldman Sachs, Hsbc, JP Morgan, Merrill Lynch, Morgan Stanley), un prospetto di 364 pagine già stampato: era tutto pronto per l’Ipo, ma secondo gli esperti la società guidata da Vincenzo Novari (molto irritato per la presa di posizione di un paio di istituti che hanno gestito il collocamento) ha un modello di business nuovo centrato sulle potenzialità dell’Umts, ancora non pienamente affidabili (e ad altissimo rischio per l’incombenza della telefonia via Internet, il VoIP, e senza fili, il WiMax), ha un elevato livello di indebitamento (5,57 miliardi al 30 settembre) e, soprattutto, non ha mai chiuso un esercizio in utile (-1400 milioni il saldo del conto economico dopo i primo nove mesi del 2005, quasi 2 miliardi di rosso nel 2004). Tra ottobre e dicembre il capitale è stato però aumentato di 2,1 miliardi (portando a 3,29 miliardi l’iniezione di mezzi freschi nell’intero 2005), cosa che ha permesso di passare da un patrimonio netto negativo ( per 322 milioni a fine settembre) a un valore positivo pro forma di 1,8 miliardi. A oggi l’indebitamento finanziario netto si attesterebbe intorno a 3,8 miliardi: i debiti sono quindi ancora oltre due volte i mezzi propri. Uno squilibrio finanziario che, nei piani del management, sarebbe dovuto rientrare con i proventi dell’Ipo”. Roma,16.2.2006

16/02/2006

Documento n.5702

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