GRECIA: ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI, EUROPA UNITA BATTA UN COLPO PER SALVARE LA CASA COMUNE. MA ATTENTI AGLI INVESTIMENTI SUI TITOLI GRECI !
COMUNICATO STAMPA GRECIA: ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI, EUROPA UNITA BATTA UN COLPO PER SALVARE LA CASA COMUNE. MA ATTENTI AGLI INVESTIMENTI SUI TITOLI GRECI ! Gli egoismi del Governo tedesco sulla gravissima crisi greca, creata ancora una volta da bolle speculative, avidità dei banchieri e politiche economiche e di bilancio irresponsabili, rischiano di compromettere la costruzione della casa comune europea,la cui fragilità rischia di mandarla in frantumi con un effetto domino devastante sui paesi più indebitati. Adusbef e Federconsumatori esprimono solidarietà ai lavoratori e consumatori ellenici,che stanno subendo i contraccolpi della crisi con ricadute devastanti sul tenore di vita e sui redditi erosi delle fasce più deboli della popolazione ed auspicano che l’Unione Europea possa vincere gli egoismi, per offrire il sostegno richiesto dal Governo ed evitare un default dei conti greci,che oltre alla sfiducia sui mercati, costerebbe più caro degli oneri da impegnare per il suo salvataggio. Se la gravità della crisi è misurata dai rendimenti dei titoli di stato greci,che restano ancora sui massimi da 12 anni (1998) e dopo che la solita Goldman Sachs aiutò la Grecia a truccare alcune partite contabili per entrare nell’euro, venerdì scorso Atene ha chiesto ufficialmente l'attivazione del pacchetto di aiuti Ue-Fmi da 45 miliardi di euro,con un rendimento dei bond a due anni salito di 23 punti base all'11,16% e quello dei titoli decennali, salito di 12 punti base all'8,93%, occorre che i piccoli risparmiatori non si facciano allettare dal miraggio dei guadagni facili. I piccoli risparmiatori o devono stare alla larga dalle sirene degli alti rendimenti,che misurano un richio molto elevato,oppure se volessero dare una mano all’economia ellenica, come molti stanno richiedendo ai telefoni delle associazioni con una solidarietà ammirabile verso il popolo greco,non devono investire più del 10% della loro disponibilità,poiché in tal modo potranno limitare le eventuali perdite derivanti dal rischio Paese.26/04/2010
Documento n.8580