Gazzetta del Mezzogiorno. Patente a punti multe annullabili
Patente a punti multe annullabili Nuova sentenza contro la controversa legge della patente a punti: sono annullabili le multe elevate agli automobilisti con gli apparecchi «autovelox-fhotored» con annessa decurtazione dei punti sulla patente, nel caso in cui gli apparecchi stessi, oltre all’omologazione, non abbiano la prescritta taratura annuale. Lo segnala l’associazione dei consumatori Adusbef che pubblica sul suo sito le istruzioni per impugnare le multe. «E’ quanto sancito - specifica l’Adusbef - da numerose sentenze consolidate, su ricorso dell’avv. Antonio Tanza, vice presidente Adusbef. Emblematica è la sentenza del Tribunale di Lodi. Nel 1997 il Sig. C.P. avendo ricevuto una multa per eccesso di velocità decise di opporla rivolgendosi alla locale Prefettura, contestando la mancanza di adeguata taratura dell’autovelox mod. 104/C-2 (prodotto da Sodi Scientifica) utilizzato per i rilievi. Successivamente, vedendosi respinta l’opposizione, si rivolgeva alla magistratura che dispose perizia tecnica d’Ufficio sull’autovelox. Le conclusioni del Tribunale di Lodi sono state sostanzialmente le seguenti: uno strumento di misura, per essere attendibile, deve essere tarato con riferimento a campioni nazionali, inizialmente e periodicamente; nessuna tolleranza forfettaria può sostituire la taratura, unica operazione in grado di rivelare e correggere eventuali errori sistematici e di confermare la conformità dello strumento alle caratteristiche meteorologiche richieste; non può esistere alcun sistema di autocontrollo in grado di sostituire la taratura rispetto a campioni nazionali; in tema di determinazione dell’osservanza dei limiti di velocità, non possono essere considerate fonti di prova le risultanze di apparecchiature solamente «omologate», ma è necessario che tali risultanze siano riferibili a strumenti la cui funzionalità ed affidabilità siano previamente e periodicamente certificate e documentate dagli enti preposti a tali controlli al fine di eliminare qualsiasi dubbio sulla certezza ed attendibilità della misurazione. TREMONTI BOCCIATO DAI CONSUMATORI - Primi «no» alle fantasiose proposte del neo ministro Giulio Tremonti, ritornato alla ribalta con il nuovo incarico di vice presidente del Consiglio, nel governo Berlusconi bis, ma sempre in vena di proposte della cosiddetta «finanza creativa», che già tanti problemi ha creato alla nostra economia e che è stata uno dei motivi per cui l’ex ministro dell’Economia fu costretto a dimettersi. Ora è la volta dell’ultima trovata: istituire una Banca del Sud e «cartolarizzare» le spiagge del Mezzogiorno per rilanciare il Mezzogiorno. Ma le associazioni dei consumatori Adusbef e Federconsumatori gli rispondono a muso duro: «Quello che attendono i cittadini italiani - affermano i due presidenti, Elio lannutti e Rosario Trefiletti - sono fatti concreti per difendere il loro potere d’acquisto a cominciare dalla restituzione di 4 miliardi di euro disinvoltamente incamerati come sovratassa sulle benzine. Più che banche del Sud, istituti di credito efficienti, con costi dei servizi accessibili e non il doppio della media europea. Inoltre, una netta inversione di tendenza di politiche economiche basate su condoni, perdoni e una tantum che hanno premiato l’illegalità diffusa, facendo scempio della difesa della legalità. Servirebbe anche l’abolizione dei ticket sui farmaci che pesano sul diritto alla salute dei pensionati». PUBBLICITA’ INGANNEVOLE, INASPRITE LE MULTE - Non c’è più l’arresto per chi non ottempera ai provvedimenti dell’Autorità antitrust che ordinano la cessazione dei messaggi pubblicitari ingannevoli. La legge n.49/2005, pubblicata sulla G.U. del 14 aprile scorso, ha «monetizzato» la punizione stabilendo che in caso di inottemperanza l’Autorità applica una sanzione amministrativa pecuniaria di 16.666 euro. Nei casi di reiterata inottemperanza, l’Autorità può disporre la sospensione dell’attività di impresa fino a 30 giorni. Qualora l’inottemperanza riguardi la richiesta all’autore del messaggio di fornire informazioni e documentazioni, la sanzione è di 4.000 euro (prima era di 860 euro). Pagherà una sanzione pecuniaria anche chi viene semplicemente condannato a cessare la pubblicità ingannevole, mentre prima non era prevista alcuna sanzione. Ora va da 1.000 a 100.000 euro, «tenuto conto della gravità e della durata della violazione». Ma se si tratta di pubblicità che comporta rischi per la salute e la sicurezza dei consumatori o che abusa della credulità o mancanza di esperienza di bambini e adolescenti la sanzione non potrà essere inferiore a 25.000 euro. NUOVA TASSA PER CHI VOLA PER FINANZIARE IL PERSONALE - Chi compra un biglietto aereo pagherà 1 euro in più per «il sostegno del reddito e dell’occupazione o riconversione e riqualificazione del personale del settore del trasporto aereo». Ne dà notizia l’Unc (Unione nazionale consumatori). La strana disposizione è contenuta nella legge n. 43/2005 che ha incrementato di 1 euro a passeggero l’addizionale comunale «sui diritti di imbarco», destinando il ricavato agli aeroportuali. In sostanza, sul biglietto aereo gravano due euro in più e l’altro euro, per il 40% dell’incasso, se lo spartiscono i Comuni confinanti con l’aeroporto, in proporzione alla superficie. Il motivo è misterioso. L’altro 60% dell’incasso totale è destinato invece al «finanziamento di misure volte alla prevenzione e al contrasto della criminalità e al potenziamento della sicurezza nelle strutture aeroportuali e nelle principali stazioni ferroviarie». felice.desanctis@ gazzettamezzogiorno.it 28/04/200528/04/2005
Documento n.4611