FONSAI: LA CONDOTTA DI FAVORE DELL’ISVAP (MA ANCHE DI CONSOB) VERSO UNIPOL,RENDE PIU’ AGEVOLE LA CLASS ACTION CHE ADUSBEF INTENTERA’ A TUTELA TRUFFATI
COMUNICATO STAMPA
FONSAI: LA CONDOTTA DI FAVORE DELL’ISVAP (MA ANCHE DI CONSOB) VERSO UNIPOL, COME ACCERTATO DA INDAGINI PENALI DEL PM LUIGI ORSI, RENDE PIU’ AGEVOLE LA CLASS ACTION CHE ADUSBEF INTENTERA’ A TUTELA TRUFFATI.
Nella sciagurata e nociva (per i piccoli azionisti, molto vantaggiosa per Mediobanca e le banche esposte con Ligresti) operazione di fusione-salvataggio tra Fonsai-Unipol, ci sono molti indizi di comprovata illegalità da parte delle pseudo-Autorità di Vigilanza, come Consob ed Isvap, che formano più di una prova che renderà più agevole la class action intentata da Adusbef a tutela di migliaia di risparmiatori ed investitori truffati.
Come scrive il pm Luigi Orsi in uno degli atti dell'inchiesta in cui sono indagati per corruzione Giannini e Salvatore Ligresti, il presidente dell'Isvap, Giancarlo Giannini, e il vice direttore generale, Flavia Mazzarella, hanno tenuto una condotta ''di favore'' verso Unipol nel corso del procedimento autorizzativo all'acquisto di Fonsai attraverso ''una gestione accentrata della pratica''. Dalle dichiarazioni del responsabile della Vigilanza dell'Isvap, Giovanni Cucinotta, emerge, rileva il pm, ''che la procedura amministrativa di autorizzazione alla fusione tra Fonsai e Unipol è gestita in modo esclusivo da Giannini e Mazzarella, con esclusione esplicita di ogni altro dirigente e particolarmente del dr. Cucinotta, evidentemente ritenuto 'non affidabile' dalla sua gerarchia non certo per essere sospettabile di 'fughe di notizie (di cui non dispone) quanto piuttosto per non essere 'allineato'''. ''Questa gestione accentrata della pratica da parte di Giannini e Mazzarella non è in linea con la prassi dell'Isvap, ciò che impone di valutare questa condotta come 'di favore' nei confronti dei soggetti autorizzandi (cioè Unipol, ndr)'', scrive ancora Orsi nella richiesta al gip di svolgere intercettazioni ambientali presso gli uffici dell'Isvap.
Ma anche il presidente della Consob Giuseppe Vegas, ha svolto il ruolo di giocatore, anziché di arbitro, nella vicenda Unipol-Fonsai, che almeno in un’occasione (ma c’è chi dice in più di una), ha incontrato Alberto Nagel, numero uno di Mediobanca e i vertici delle società interessate per fornire indicazioni su come strutturare l’operazione. Indicazioni recepite e sfociate in un cambiamento della struttura dell’intervento di Unipol in Premafin, come denunciato dal commissario Consob Pezzinga –quale iniziativa esclusiva del presidente, del tutto irrituale e non so quanto legittima in una fase in cui eravamo in attesa del quesito. Dunque Vegas avrebbe preso iniziative non consone al ruolo di arbitro in quanto presidente Consob, un’authority tecnica che deve vigilare sul rispetto delle regole di mercato e senza obbiettivi o interferenze di altro tipo.
Non è stata Adusbef a porre il quesito sull’ausilio offerto dalla Consob nell’acquisizione Fonsai da Vegas che va a prendere ordini da Mediobanca nel gennaio 2012, e neppure sull’incontro riservato avvenuto a Bologna l’11 dicembre 2012 nella sede Unipol, nell’operazione 100 milioni di euro per finanziare il porto di Ostia a Roma, con: "L'uomo della Consob - si legge nelle carte dell'Antimafia – che ha riferito loro che l'affare è in sospeso a causa di faide interne e che, in particolare, uno dei due gruppi contendenti sembra intenzionato a emarginare l'ex vice ministro Giuseppe Vegas che, emerge, favorisce l'operazione portata avanti”. Chi era l’uomo Consob che ha partecipato all’incontro Unipol di Bologna, oggetto di gravissimi reati, come risulta dalle indagini dell’Antimafia e del procuratore capo di Roma Pignatone?
Da questi indizi che fanno più di una prova, Adusbef chiamerà in giudizio nella class action a tutela di decine di migliaia di risparmiatori, anche per le complicità e l’omessa vigilanza di Autorità contigue quali Isvap,Consob ed Unipol, a risarcire gli investitori truffati.
Elio Lannutti (Adusbef)
Roma,22.11.2013
22/11/2013
Documento n.9551