FAZIOGATE: IL GOVERNATORE PUO’ ESSERE CACCIATO,
FAZIOGATE: IL GOVERNATORE PUO’ ESSERE CACCIATO,CON UN EMENDAMENTO ALLA LEGGE DI RIFORMA DEL RISPARMIO CHE FISSA IL LIMITE DI 70 ANNI,MA ADUSBEF TEME CHE GOVERNO E MINISTRO SINISCALCO FARANNO UNA RIFORMICCHIA SENZA CORAGGIO E SENZA TUTELA REALE PEI RISPARMIATORI. DOPO L’ALTERAZIONE DEI DOCUMENTI DI BPL DATI A BANKITALIA PER SCALARE ANTONVENETA,FIORANI & SOCI SIANO INTERDETTI NON PER 2 MESI, MA A VITA. Ha ragione il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga e presidente onorario dell’Intesaconsumatori: il Governatore Fazio,che tiene sotto scacco governo,parlamento,istituzioni e la loro credibilità e soprattutto i risparmiatori,può essere dimesso, se solo l’Italia avesse un premier. “Fosse stato lei a Palazzo Chigi, come avrebbe risolto il caso Fazio- ha chiesto il giornalista a Francesco Cossiga ? “L’avrei chiamato e l’avrei pregato di dimettersi. Così come feci con il presidente dell’Eni per lo scandalo Petromin (Giorgio Mazzanti nel 1979, ndr). Lo chiamai alle 8 e gli dissi: ‘Questa è la lettera di dimissioni. Si dimetta perché alle 9 ho consiglio dei ministri’. Allo stesso modo avrei chiamato il mio amico Fazio: ‘Anto’, tu hai fatto tutto bene, ma in politica conta l’opinione pubblica, interna e internazionale. Noi a un pestaggio quotidiano di Financial Times, Wall Street Journal ed Economist non possiamo resistere. Allora, o ti dimetti o faccio approvare un decreto legge, che allinea al resto del mondo e d’Europa la nomina e la revoca del Governatore (che sono competenza esclusiva del governo, non del ‘club dei vecchietti’, qual è questo fantomatico Consiglio superiore). E l’indomani convoco il consiglio dei ministri e ti faccio fuori”. Ma il governatore, che ha impedito l’approvazione della legge di riforma sul risparmio perché non gradita alla nomenklatura ed al “club dei vecchietti”,continua a resistere senza che sia sfiorato dalla vergogna di tali discutibili comportamenti di vera e propria “combine” con l’amico Fiorani per contrastare un’Opa trasparente e far continuare a crescere una bancarella di provincia,sulla pelle dei vessati correntisti. Adusbef dubita che domani il ministro Siniscalco,vada in Senato e presenti gli emendamenti adatti,alla legge di riforma del risparmio,introducendo un limite equo di 70 anni dalla giusta pensione ed il trasferimento delle competenze Antitrust all’autorità garante del mercato,per licenziare in tronco un Governatore che andava a braccetto con banchieri che facevano il gioco delle tre carte con i depositi dei clienti. "Secondo gli inquirenti, Bpi ha alterato i tassi di interesse (praticati per i prestiti, ndr) nei documenti mandati agli ispettori di Banca d’Italia" dell’ambito scalata ad Antonveneta. E’ quanto si legge oggi in un articolo pubblicato sul Wall Street Journal. Stando ai documenti in mano ai magistrati italiani che stanno indagando sul caso, Bpi e Bipielle Suisse prestavano denaro ai loro soci in modo tale che questi potessero comprare azioni Antonveneta. La maggior parte dei prestiti avevano interessi "di circa dell’1%, ben sotto il tasso standard". Fatto che avrebbe messo in allerta gli ispettori. Sempre secondo il dossier che il Wall Street Journal ha potuto consultare la Lodi avrebbe poi consegnato agli uomini di Palazzo Koch documenti in cui risultavano tassi diversi. Tra dicembre e febbraio, continua il quotidiano americano, Lodi ha prestato 552 milioni di euro a 18 diversi soci che hanno speso poi 546 milioni per comprare azioni Antonveneta. Anche nei mesi seguenti la banca guidata da Gianpiero Fiorani ha prestato centinaia di milioni per lo stesso scopo, precisa il dossier”. Per tali disinvolti comportamenti,a prescindere dalle risultanze delle inchieste penali,la Banca d’Italia avrebbe il dovere di commissariare una banca, come la ex Popolare di Lodi e di interdire dai pubblici uffici a vita,il ragionier Fiorani & Soci. Il Presidente Elio Lannutti Roma,13.9.200513/09/2005
Documento n.5029