“FAZIOGATE”: I COMPAGNI DI MERENDE
“FAZIOGATE”: FIORANI HA RAPINATO I CORRENTISTI BPL,ADDEBITANDO 100 EURO A TESTA PER SERVIZI FANTASMA MAI RICHIESTI E NEPPURE EROGATI,CON IL CONSENSO E LA COMPLICITA’ DEL COMPAGNO DI MERENDE ANTONIO FAZIO. ANCHE SU QUESTO LA MAGISTRATURA (11 PROCURE INTERESSATE DA ADUSBEF) FACCIA PIENA LUCE. MA BANKITALIA PUO’ IN PARTE RISCATTARSI,REVOCANDO OGGI, LE ALLEGRE AUTORIZZAZIONI CONCESSE AD UNA B.P.L. PRIVA DEI REQUISITI PATRIMONIALI. BENE LA CONSOB,MA QUESTA SCANDALOSA VICENDA,SI E’ POTUTA CONCRETIZZARE PERCHE’ FAZIO, CON LA CARICA A VITA, NON RISPONDE AD ALCUNO DEL SUO OPERATO: PERCIO’ OCCORRE RIPRISTINARE NEL DDL RISPARMIO,LE NORME ABROGATE DALLA CAMERA,SULLA CARICA A TEMPO (5 ANNI) E FUNZIONI ANTITRUST SULLE BANCHE. Nel gennaio 2005 Adusbef denunciò al Governatore della Banca d’Italia, Fazio e ad 11 procure della Repubblica,una vera e propria rapina a danno dei correntisti BPL,che si erano visti addebitare sull’estratto conto 100 euro in media,di spese fantasma per servizi mai richiesti e neppure erogati, quali “spese postelegrafoniche”; “commissioni d’urgenza”; “spese di amministrazione”, probabilmente dando corso ad una raccolta illegale di fondi necessari per dare la scalata ad Antonveneta: dopo le intercettazioni disposte dalla Procura di Milano,ben si comprende come mai la Banca d’Italia non ha neppure risposto,avallando l’indebita appropriazione del compagno di merende Fiorani ! Adusbef ha reiterato quelle denunce inviate ad 11 Procure della Repubblica,tra le quali Pisa,Livorno,Lucca,Chiavari,Pescara,Lodi,alle Procure di Roma e di Milano,che prima o poi dovranno indagare anche sul Governatore ! Ma la Banca d’Italia può in parte riscattare la vergognosa concessione delle autorizzazioni a suo tempo concesse al ragionier Fiorani & Soci,revocando con procedura d’urgenza,già dall’odierna seduta del Consiglio Generale,quel nulla osta all’Offerta Pubblica data alla BPL,concessa in assenza di requisiti patrimoniali minimali,anche se non potrà mai riscattare i “giorni della vergogna” che respirano,con imbarazzo,i tantissimi dipendenti di Bankitalia che si rivolgono all’Adusbef per riconfermare la loro onestà ed il loro senso dell’Istituzione danneggiata da “amicizie pericolose” del Governatore,plaudendo alla nostra raccolta di firme al Capo dello Stato per una sua rapida cacciata. Lo scandalo dei compagni di merende Fazio-Fiorani,il vero e proprio “Faziogate” è potuto accadere perché il governatore della Banca d’Italia,con la sua carica a vita,non risponde ad alcuno del suo operato, prigioniero di quel delirio di onnipotenza che lo pone alla stessa stregua del Sommo Pontefice,con il dono in più dell’infallibilità: per questo è urgente che il Senato,nel ddl di riforma del risparmio in discussione oggi,ripristini quella carica a tempo (5 anni), soppressa dalla Camera dei Deputati, assegnando le funzioni Antitrust sulle banche all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato,che non avrebbe mai avallato l’”affaire BPL-Antonveneta”. La carica a vita è lo scudo principale dietro il quale si nascondono le più gravi malefatte finanziarie,come il crack Parmalat, accaduto –come ha scritto Stefania Chiaruttini- consulente della Procura di Milano nella sua relazione ai magistrati che indagano sull’azienda di Collecchio,perché la Banca d’Italia,soprattutto l’ufficio di Vigilanza,ha voltato la testa dall’altra parte,neppure accorgendosi di un giro di Riba false,per un controvalore di 3 miliardi di euro l’anno. Si espande intanto a macchia d’olio la petizione disposta da Adusbef al Capo dello Stato, per far dimettere il Governatore Fazio: centinaia le lettere,fax ed e mail arrivate in meno di 24 ore,mentre altre associazioni aggiungono il loro appoggio per far arrivare,entro settembre,una valanga di firme, qualora Fazio non senta il dovere di dimettersi prima ! Il Presidente Elio Lannutti Roma,28.7.200528/07/2005
Documento n.4914