FAZIOGATE: ADUSBEF PUBBLICA SUL SITO L’ORDINANZA DELLA MISURA INTERDITTIVA DEL GIP C. FORLEO
FAZIOGATE: ADUSBEF PUBBLICA SUL SITO L’ORDINANZA DELLA MISURA INTERDITTIVA DEL GIP C. FORLEO SUI “FURBETTI DER QUARTIERINO”. IL CERCHIO SI STRINGE ATTORNO A FAZIO, CHE DOVRA’ RICEVERE UN AVVISO A COMPARIRE DALLE PROCURE,ALMENO PER ABUSO D’UFFICIO. I grilli parlanti ed i difensori d’ufficio del Governatore,che parlano di “gogna mediatica”, diano una scorsa all’ordinanza applicativa di misura interdittiva,ai sensi dell’art 290 del Codice di Procedura Penale, emessa dal Giudice dr. Clementina Forleo a carico dei “furbetti der quartierino” Fiorani, Boni, Gnutti e Ricucci,pubblicato sul sito dell’Adusbef (www.adusbef.it),per valutare serenamente se un garante di una delle più serie istituzioni, debba comportarsi in maniera così disdicevole, per appagare le manie di espansione e di grandezza dei suoi protetti, a danno del mercato e dei consumatori. Adusbef che non si è stancata di denunciare le malefatte della coppia Fazio-Fiorani con decine di esposti alle Procure della Repubblica,rivendica il merito di aver contribuito a scoperchiare una vera e propria “cupola” insediata a Palazzo Koch per finalità di potere e di favori,come risulta dalle testimonianze di Claudio Clementi, dell’area vigilanza, e di Giovanni Castaldi, del settore sorveglianza e servizio autorizzazioni della banca centrale, che nonostante avessero negato il nulla osta all’Opa dell’”amico Fiorani” per gravissime carenze patrimoniali,si sono visti scavalcare dai desiderata del Governatore. I documenti forniti dai due tecnici di Bankitalia Castaldi e Clemente (a riprova della solidità della struttura) alle Procure,che si sono ribellati ai voleri del Governatore,possono incardinare il reato di abuso d’ufficio,già contestato a Francesco Frasca, capo dell’area vigilanza della banca centrale, per la omessa imparzialità nelle procedure seguite. "Lei è sicuro che Fiorani potesse rispettare le condizioni per lanciare un’Opa, che avesse denaro sufficiente?", avevano chiesto i magistrati a Frasca,succeduto a Bruno Bianchi,coinvolto nello scandalo Bipo-Carire, a capo dell’ufficio di Vigilanza: "Ci siamo fidati della parola", ha risposto il funzionario della Banca d’Italia. In realtà i problemi di struttura patrimoniale sono stati subito chiari a palazzo Koch, denunciato il 7 aprile u.s. da Adusbef alle Procure di Roma e Milano,tesi accolta infatti da Castaldi e Clementi si sono opposti all’autorizzazione. Se Frasca,che ha ubbidito agli ordini del Governatore della Banca d’Italia, è stato iscritto nel registro degli indagati,a maggior ragione Fazio dovrà essere incriminato,almeno per il reato di abuso d’ufficio,per aver favorito i suoi “amichetti” particolari, alcuni dei quali già rinviati a giudizio e condannati per gravissimi reati finanziari con i quali voleva difendere “l’italianità” e la “padanità’” delle banche. agenzie Il Presidente Elio Lannutti Roma,5-9-200505/09/2005
Documento n.5003