FAZIO: DI QUALE RISPETTO DELLE ISTITUZIONI E DI QUALE BENE COMUNE PARLA
FAZIO: DI QUALE RISPETTO DELLE ISTITUZIONI E DI QUALE BENE COMUNE PARLA ? FORSE IL GOVERNATORE CONFONDE LE ISTITUZIONI CON I COMODI PROPRI ED IL BENE COMUNE, CON I BENI DI FIORANI E DEI FURBETTI DEL QUARTIERINO ! SE AVESSE AVUTO RISPETTO PER LE ISTITUZIONI,SI SAREBBE GIA’ DA TEMPO DIMESSO DALLA CARICA CHE INDEGNAMENTE CONTINUA A RICOPRIRE. Le dichiarazioni del Governatore della Banca d’Italia Fazio secondo il quale continuerebbe a : "Servire lo Stato nell’autonomia, come fu enunciato da Ronaldo Stringher all’inizio del secolo scorso, è l’atteggiamento che da sempre ispira l’azione della Banca d’Italia",stridono con comportamenti indegni assunti nella vicenda Antonveneta,dove invece di fare l’arbitro,ha fatto il giocatore facendo guadagnare all’Italia,oltre ad un discredito internazionale difficilmente superabile, anche una procedura di infrazione da parte della UE. Quando Fazio, in occasione della tradizionale cerimonia del trentennale dei dipendenti dell’istituto,parla di:” una linea dalla quale non si è mai giunti a deflettere - ha aggiunto - anche nei momenti difficili e nei contrasti che periodicamente si presentano nel coro della vita dell’istituto e che sono stati superati con comportamenti costantemente attenti al rispetto rigoroso delle istituzioni e al servizio del bene comune",confonde il rispetto delle istituzioni con i comodi propri ed il bene comune,con i beni dell’amico Fiorani e dei “furbetti del quartierino”. E’ una vergogna che Fazio continui a pontificare,dall’alto del suo pulpito, come se nulla fosse accaduto e che continui ad utilizzare la Banca d’Italia,come un personale feudo,omaggiando di orologi d’oro e di cene luculliane un migliaio di ospiti,arrivando ad utilizzare,verso sperpero di fondi pubblici,a tutti gli 8.200 dipendenti, anche la cassetta registrata dell’assemblea generale ordinaria dei partecipanti del 31 maggio 2005,: ”filmato ad uso interno con musiche riprodotte per gentile concessione della De Agostini Editore Spa-Novara”,con una megalomania inusuale per Stringher e tutti i suoi predecessori, della quale prima o poi dovrà rispondere alla Corte dei Conti. Il Presidente Elio Lannutti Roma,24.11.200524/11/2005
Documento n.5299