FALLIMENTO FINPART: SOLO UNO STRASCICO NEL SACCHEGGIO

in Comunicati stampa
COMUNICATO STAMPA FALLIMENTO FINPART: SOLO UNO STRASCICO NEL SACCHEGGIO DEL RISPARMIO OPERATO DAGLI ADDETTI AI LAVORI NELL’ULTIMO DECENNIO. 6000 risparmiatori in possesso di 230 milioni di euro di bond del gruppo Finpart (ormai cartastraccia) dovranno ancora una volta ricorrere alla magistratura per cercare di riavere qualche spicciolo. Ringrazieranno ancora una volta per l’alta qualificazione che le autorità di controllo (soprattutto Bankitalia) hanno profuso nel loro lavoro di protezione del risparmio. Ringrazieranno anche il legislatore per la tempestività e la competenza con cui, almeno da tre anni, sta affrontando (come detta la Costituzione) il problema del saccheggio di interi patrimoni familiari. Ci vuole pazienza, perché il governatore di Bankitalia “rispetta le leggi” e quindi – secondo un alto concetto di “reputazione personale” – è inamovibile, mentre la nostra classe politica è ancora troppo sensibile a chi ha in mano i cordoni della borsa: la legge a protezione del risparmio può attendere, l’antitrust nel settore del credito può restare in mano a Bankitalia (dove, ripetiamo, si rispettano le leggi) e la permanenza del governatore non è “il” problema.. Questo di Finpart, è l’ennesimo fallimento di un’azienda tenuta in piedi da finanziamenti bancari anche se, dal 1996, ha presentato bilanci quasi sempre in rosso. Ciononostante il sistema bancario ha pensato bene di collocare centinaia di milioni di bond presso fiduciosi risparmiatori. Risultato: l’azienda ha accumulato quasi 330 milioni di euro di debiti ed il tribunale di Milano ha deciso per il suo fallimento. I “tentativi” di recuperare Finpart posti in essere da Ubaldo Rivolsi, Gianluigi Facchini e, da ultimo, Gianni Mazzola sono “disgraziatamente” intervenuti in un momento in cui risparmiatori e magistratura hanno cominciato a capire come sono andate effettivamente le cose circa il collocamento da parte delle banche di bond presso la clientela. Per questa serie di circostanze la Consob ha deciso di non promuovere l’ultima iniziativa finanziaria di Mazzola circa i rimborsi/concambi (parziali) ai creditori, sebbene la stessa Commissione fosse di orientamento favorevole, prima dell’estate brava dei furbetti del quartierino. Ancora una volta dovrà essere la magistratura a risolvere i problemi. Sia dei risparmiatori, sia di una classe politica inetta. La Segreteria Roma, 26.10.2005

26/10/2005

Documento n.5204

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