EURO:ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI FAVOREVOLI ABROGAZIONE BANCONOTA DA 500 EURO,A MISURA EVASORI,RICICLATORI,TRAFFICANTI,NON DELLE MONETINE DA 1 A 5 CENT

in Comunicati stampa

 

COMUNICATO STAMPA

EURO: ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI FAVOREVOLI ABROGAZIONE DELLA BANCONOTA DA 500 EURO, A MISURA DI EVASORI, RICICLATORI, TRAFFICANTI, CONTRABBANDIERI, NON  DELLE MONETINE DA 1,2 E 5 CENTESIMI DI EURO.

   Adusbef e Federconsumatori sono favorevoli all’abrogazione delle banconote da 500 euro, la cui circolazione è stata bandita dalla Gran Bretagna, non delle monetine da 1,2,5 centesimi di euro.  Invece di fare una campagna per l’abrogazione dei tagli da 500 euro, a misura di evasori e riciclatori di denaro sporco, banconote utilizzate in prevalenza dalle mafie e dalla criminalità per traffici loschi, la Tv pubblica (Raitre) pagata con il canone dei cittadini, attraverso ‘menestrelli prediletti dal potere’, fanno campagne per chiedere l’abrogazione delle monetine da 1,2,5 centesimi  di euro perché sarebbero costose.    Negli Stati Uniti dove il taglio massimo delle banconote è di 100 dollari e non di 500 euro, il cui modello di democrazia economica è spesso evocato dagli strapagati conduttori della Rai, dipendenti diretti del pubblico dei teleutenti che versano un salato canone per garantire loro benefit e prebende stratosferiche,  nessuno si è mai sognato di chiedere l’abrogazione della monetina da 1 centesimo di dollaro, che viene pretesa nei pagamenti come in Francia ed in altri paesi europei, senza  che questo crei intralcio alla circolazione monetaria o fastidio ai consumatori.    L’Italia non va a rotoli per i costi di fabbricazione delle monetine da 1,2, e 5 centesimi di euro, il cui valore è rispettivamente di quasi 20, 40 e 100 lire del vecchio conio, ma per le ruberie delle cricche, la corruzione dei faccendieri, per elusione ed evasione fiscale, quest’ultima favorita dalla circolazione del biglietto da 500 euro, che può contenere in un normale pacchetto di sigarette fino a 25.000 euro; ma soprattutto per quella cupidigia di servilismo mediatico che spesso vede afflitti molti autori e strapagati conduttori della Tv pubblica, a cominciare dagli intoccabili di “Che Tempo Che Fa”, che fanno il bello ed il cattivo tempo con la deontologia professionale ed i doveri della  informazione oggettiva e pluralista.

 

11/11/2013

Documento n.9535

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