Euro. Billè chiede indagine Antitrust. Siamo d’accordo
EURO: ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI, SOTTOSCRIVONO LA PROPOSTA DEL PRESIDENTE BILLE’, CHE HA CHIESTO ALL’ANTITRUST UN’INDAGINE SUI PREZZI ! A PATTO PERO’ CHE BILLE’ SI IMPEGNI A RISPETTARE IL RESPONSO ANTITRUST, CHE GIA’ INDAGA SU PRESUNTI “CARTELLI” E STROZZATURE DI FILIERA DEI GROSSISTI, CHE IMPONGONO I LORO PREZZI, AFFAMANDO I PRODUTTORI (CHE NON RIENTRANO DEI COSTI) ED I CONSUMATORI (CHE RINUNCIANO AGLI ACQUISTI). Un chilo di uva da tavola pugliese veniva pagato l’anno scorso 20 centesimi di euro dai grossisti e rivenduto ad oltre 2 euro al dettaglio,affamando i produttori, che spendevano 60 centesimi di euro per produrlo ed i consumatori,che rinunciavano agli acquisti ! Tale evidente distorsione di mercato, denunciato da Adusbef e Federconsumatori all’Antitrust,scatenò le proteste degli agricoltori che per richiamare l’attenzione sull’evidente speculazione,bloccarono per 3 mesi la statale 106 (arteria che collega la Puglia alla Calabria), nei pressi di Massafra (Taranto). E’ solo uno degli episodi di distorsione del mercato, che con il pretesto dell’euro, ha fatto lievitare i prezzi dell’uva da tavola, da 2.000 lire nel 2001 ad oltre 2 euro nel 2004,con un trasferimento forzoso dalle tasche dei consumatori che subiscono i prezzi, a quelli di coloro, che nei vari meccanismi e passaggi di filiera,li impongono. L’uva da tavola pugliese è solo un esempio di duplicazione dei prezzi con il pretesto dell’euro,ma si potrebbe parlare del cono gelato (da 2.000 lire a 2 euro);della pizza margherita (da 6.000 lire a 6 euro); di un lavaggio di un automobile (da 10.000 lire a 10 euro),ecc. Ben venga quindi la proposta di indagine che il presidente di Confcommercio ha chiesto di effettuare all’Antitrust,che già ha acceso i riflettori su tante distorsioni di mercato,a patto che Billè accetti il responso e si impegni a far abbassare i prezzi fuori controllo,unica maniera per rilanciare i consumi. Adusbef e Federconsumatori ricordano a Billè che a superare il 2,2% dell’ inflazione registrata nel 2004,secondo l’ultima indagine del ministero del Tesoro,sono stati beni molto diffusi, come il pane, lo zucchero e la carne. Il pane ha messo a segno un rialzo del 3,6%, dopo un 2002 a +3,0% e un 2003 a +2,6%. Poco sopra l’inflazione lo zucchero (+2,3%) e la carne (+2,5%). L’ anno scorso sono saliti del 2,8% anche gli affitti mentre la camera d’albergo, che negli anni passati aveva segnato rincari anche superiori al 5%, ha invece avuto un ritocco del 2,0%. E non va meglio guardando i dati Eurostat degli ultimi 8 anni: dal 1996 al 2004 - spiega l’indagine - mentre i prezzi della Ue aumentavano in media del 15,2 per cento, in Italia rincaravano del 19,7. Peggio di noi, in tale periodo, ha fatto solo la Spagna (24,1), che però partiva da un costo della vita probabilmente più basso. Meglio la Germania (10,7 per cento), il Regno Unito (11,2) e la Francia (13,1).Le maggiori differenze, riguardano voci di spesa che hanno un forte impatto sui bilanci famigliari come RC Auto (+ 108 per cento) e servizi finanziari (+70 per cento) . La situazione non migliora nemmeno se se si guarda alla spesa quotidiana: la verdura in media, negli ultimi otto anni è aumentata del 33 per cento in Italia e del 17 in Europa. La Germania, del tutto immune al caso zucchine, ha visto scendere i prezzi del "fresco" del 2 per cento. I prezzi dell’abbigliamento, qui in crescita del 17 per cento, sono rimasti praticamente stabili nella media dei paesi europei e in alcuni casi, la Gran Bretagna per esempio, hanno subito forti ribassi. Il presidente Billè –che vogliamo ricordare solo per amore della cronaca- ha impedito il doppio cartellino dei prezzi lira-euro,perché “faceva confusione”, non può fare la vittima, visto che è stato tra i principali artefici della “rapina del secolo” a danno dei consumatori. Adusbef-Federconsumatori Roma,7.6.200507/06/2005
Documento n.4704