ENERGIA: OTTIMA LIBERALIZZAZIONE,MA ADESSO NON CI SONO PIU’ ALIBI

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COMUNICATO STAMPA ENERGIA: OTTIMA LIBERALIZZAZIONE,MA ADESSO NON CI SONO PIU’ ALIBI A RIBASSO DI ALMENO IL 20 PER CENTO SULLE TARIFFE, CON UN IMPATTO POSITIVO DI 50-60 EURO ANNO A FAMIGLIA (MONOPOLI PERMETTENDO). La liberalizzazione del mercato dell'energia per i clienti residenziali (le famiglie) e approvato con un decreto legge dal CDM per consentire a chi vuole cambiare subito operatore di non incorrere in aggravi dei costi, può avere benefici effettio in un settore troppo a lungo gestito in regime di monopolio, che ha generato una rendita elettrica con evidenti svantaggi per i consumatori,specie se famiglie. Dal 1° luglio infatti anche famiglie e le Pmi (le grandi imprese potevano già farlo) potranno cambiare gestore elettrico, beneficiando di quei meccanismi di concorrenza utili tra i diversi operatori per far scendere tariffe energetiche tra le piàtori e tariffe di mercato tra le quali gli utenti finali potranno scegliere. A verificare la legittimità deù care d’Europa. Il decreto legge presentato dal ministro Bersani e approvato dal Consiglio dei ministri (che adotta le prime misure in vista del completo recepimento della direttiva comunitaria 2003) interviene «con misure di tutela per fare in modo che chi vuole muoversi verso nuove offerte», dal primo luglio, possa farlo subito senza incorrere nel rischio di aumenti ingiustificati dei prezzi,mentre chi vuole invece rimanere con il proprio fornitore potrà farlo continuando ad avere le garanzie e le tariffe attuali, almeno fino a quando il processo di liberalizzazione non sarà completamente realizzato. Le famiglie incidono sul mercato dell’energia con il 22% dei consumi. I grandi gruppi industriali consumano poco più della metà dell’intero fabbisogno di energia (il 53%), mentre le imprese del terziario hanno una fetta nella torta dei consumi del 23%. Adusbef e Federconsumatori nel plaudire ad un decreto che inibisce il mantenimento della rendita elettrica,che apre il mercato asfittico e consente anche alle tartassate famiglie italiane di poter risparmiare almeno il 20 per cento sulle bollette elettriche tra le più care d’Europa, con un impatto di 50-60 euro l’anno a famiglia, stigmatizzano il terrorismo psicologico dell’Enel che paventa pericoli di “aste” e di trasferimenti forzosi ad altre imprese. L’Enel,che ha goduto finora di impropri privilegi e di rendite elettriche inusitate negli altri Paesi UE, non può mettersi di traverso per consentire risparmi effettivi alle tartassate famiglie italiane. Elio Lannutti (Adusbef)- Rosario Trefiletti (Federconsumatori) Roma,15.6.2007

15/06/2007

Documento n.4817

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