DOPO FIORANI E RICUCCI, MANCA ALL’APPELLO L’EX GOVERNATORE FAZIO
SCALATE ESTIVE: DOPO FIORANI E RICUCCI, MANCA ALL’APPELLO L’EX GOVERNATORE FAZIO, IL CAPO INDISCUSSO DEI “FURBETTI DEL QUARTIERINO”. ADUSBEF RIVENDICA IL MERITO DI AVER DENUNCIATO TUTTI, PROTAGONISTI E GREGARI DI OPERAZIONI ILLEGALI, COPERTE PER ANNI DA UN MURO DI DIFFUSA OMERTA’ E DA VASTE COMPLICITA’, ANCHE DI ORDINE ISTITUZIONALE. ADUSBEF PARTE CIVILE PROCESSO CONTRO FAZIO CON PROF. ALFREDO GALASSO. Il 31 maggio 2005, di ritorno da una manifestazione regolarmente autorizzata dalla Questura davanti a Palazzo Koch per protestare contro il “sepolcro imbiancato e la cupola diretta dall’ex Governatore Fazio”,dopo aver ricevuto l’ennesimo trattamento non proprio cortese da parte delle forze di polizia che rispondevano all’ex inquilino della Banca d’Italia, Adusbef inoltrò l’esposto denuncia alle Procure della Repubblica di Roma e di Milano contro il baldanzoso Stefano Ricucci, ipotizzando il reato di aggiotaggio e turbativa dei mercati. “Da qualche mese- scriveva Adusbef nella denuncia- gli assetti azionari della Società RCS (Rizzoli Corriere della Sera),sono sottoposti a turbolenze non indifferenti per il rastrellamento di quote azionarie da parte di un azionista,tal Stefano Ricucci,che avrebbe acquisito il 20 per cento delle quote societarie; - il titolo RCS ha avuto una vera e propria impennata,passando da un minimo di 3,12 euro agli inizi del 2005, ad un massimo di 6,59 euro,con una quotazione odierna pari a 5,78 euro e con un aumento pari ad oltre il 100 per cento; - nella giornata del 30 maggio 2005 ,alle ore 11,43,l’Agenzia di stampa Ansa ha battuto la seguente notizia: RCS: RICUCCI, TRA POCO SONO AL 20%, OPA E’ UN’OPZIONE: (ANSA) - MILANO, 30 MAG - Stefano Ricucci è prossimo alla soglia del 20% in Rcs e considera l’offerta pubblica sul gruppo editoriale del Corriere un’opzione realizzabile. "Ho diverse opzioni in mente, tutte realizzabili - ha risposto Ricucci a una precisa domanda sull’Opa nel corso di un’intervista telefonica all’ANSA - Per ora l’obiettivo è il 20% poi farò il punto”. Secondo notizie di stampa,il signor Ricucci,oggetto di indagini penali per la scalata occulta alla Banca Antonveneta portata avanti dal gruppo BPL, abbia ricevuto finanziamenti, principalmente da Deutsche Bank e Societè Generale per un controvalore di 1,8 miliardi di euro. Ma le dichiarazioni su un’eventuale offerta pubblica di acquisto,a borsa aperta,possono costituire turbative di mercato oltre ad integrare altri reati finanziari puniti dalla recente legislazione. Alle ore 19,00 del 30 maggio 2005,Stefano Ricucci,rilasciava la seguente intervista all’Ansa: ". Ricucci ha confermato RCS: RICUCCI,SONO VICINO AL 20% E POSSO ANCHE FARE L’OPA/ANSA. “(di Paola Pica) (ANSA) - MILANO, 30 MAG - In tasca ha ormai quasi il 20% di Rcs oltre a liquidità per ancora 500 milioni e considera l’Opa sul gruppo del Corriere un’ operazione realizzabile. E’ a una nuova svolta Stefano Ricucci nella scalata a via Rizzoli e in un’intervista all’ANSA avanza la possibilità di un accordo con il Patto che controlla il 60%. Azionista stabile anche di Bnl e Antonveneta, l’immobiliarista romano conferma l’investimento come "finalizzato a creare valore nel lungo termine" in un settore che "mi interessa e ha potenzialità di crescita rilevanti". Lei è pronto a lanciare l’Opa per conquistare la maggioranza? "Ho diverse opzioni in mente - è la risposta - , tutte realizzabili - Per ora l’obiettivo è il 20% e poi farò il punto". Un punto che non tarderà ad arrivare e che potrebbe anche tradursi in una prova di negoziato con il salotto buono. Ricucci esaminerebbe "senza pregiudizi o desideri egemonici" una proposta dei grandi azionisti "tesa a valorizzare economicamente la Rcs e il mio investimento". Di questa ’valorizzazione’ suggerisce indirettamente una soglia minima: quei 4,4 euro corrisposti a suo tempo alla Gemina di Romiti. "Si ricordi - dice - che nel 2004 il pacchetto di Rcs di proprietà di Gemina, circa l’8,5%, è stato acquistato frazionalmente dai pattisti a 4,4 euro per azione". Le azioni Rcs in portafoglio alla Magiste hanno "un valore medio di carico di poco inferiore ai 4 euro", afferma tra l’altro Ricucci smentendo le indiscrezioni sui finanziamenti garantiti da pegno, bollate come "una serie di falsità". "Oggi sono l’ultimo arrivato - osserva ancora in tema di possibili intese - ma io guardo al domani e sono convinto della validità dei miei progetti. In ogni caso - scommette - il tempo gioca a mio favore". E se i tempi fossero stretti non sarebbe un problema per Ricucci: per i suoi investimenti guarda sempre "con attenzione a serie e concrete opportunità di valorizzazione, anche a breve". "Non si dimentichi - avverte in chiusura della conversazione telefonica - che in assenza di Opa, nessuno, né all’interno né all’esterno del Patto, potrà mai avere una posizione forte come la mia in Rcs". Intanto resta d’attualità la scalata senza precedenti al vertice azionario del Corriere della Sera, "un’ istituzione" come ha affermato in una recente intervista Marco Tronchetti Provera. Un’istituzione che "non si tocca" aveva aggiunto Diego Della Valle. Non si sente diverso dagli altri azionisti, dai componenti del Patto di sindacato? "E vero - ironizza Ricucci - tra poco io avrò il 20% da solo mentre loro hanno il 60% in quindici". Cosa dire infine sulla società e sui manager che la guidano? "In Rcs, nel breve termine, c’é molto lavoro da fare - è il parere di Ricucci - ma Vittorio Colao quale amministratore delegato e Piergaetano Marchetti quale presidente godono della mia più totale stima e fiducia. Di più, se un giorno dovessi avere il 50,1% li confemerei entrambi, ma dando a Colao più mano libera per creare valore" A giudizio di Adusbef,appare di immediata evidenza che trattasi di dichiarazioni dirette ad incidere artificiosamente sull’andamento dei mercati mobiliari che come è noto sono molto sensibili ad affermazioni di questo tipo vieppiù se promananti da un protagonista che avrebbe accumulato ingenti fortune - sebbene verosimilmente per conto terzi - di un’operazione che appare quantomeno venata da obbiettivi non squisitamente economico-finanziari in considerazione del fatto che il gruppo in osservazione possiede il primo quotidiano italiano. Per questo ad avviso della scrivente associazione appaiono concretarsi gli estremi quantomeno del delitto di cui all’art. 2637 c.c. – Aggiotaggio secondo cui: Chiunque diffonde notizie false, ovvero pone in essere operazioni simulate o altri artifici concretamente idonei a provocare una sensibile alterazione del prezzo di strumenti finanziari, quotati o non quotati, ovvero ad incidere in modo significativo sull’affidamento che il pubblico ripone nella stabilità patrimoniale di banche o di gruppi bancari, è punito con la pena della reclusione da uno a cinque anni- ma probabilmente anche l’insider trading,data la performance del titolo RCS,in breve tempo regina del mercato”. Dopo Fiorani e Ricucci,manca all’appello il vero capo dei “Furbetti del quartierino”, l’ex Governatore Antonio Fazio, che continua a godere invece di inspiegabili privilegi,anche di ordine giudiziario,oltre che di autisti,scorta,accesso alla Centrale Rischi, sontuosi uffici e segretarie a Villa Huffer, che Adusbef continuerà a denunciare in tutte le sedi, fino alla costituzione di parte civile al processo,mediante l’avv.prof. Alfredo Galasso,che saprà onorare le vittime del risparmio tradito e di un “fazismo” di ritorno a Palazzo Kock. Il Presidente Elio Lannutti Roma,19.4.200619/04/2006
Documento n.5908