DERIVATI TRUFFA: OTTIMO SEQUESTRO PROCURA DI MILANO PER 476 MILIONI DI EURO A CARICO DI 4 BANCHE CHE HANNO APPIOPPATO BOND BIDONE A COMUNE MILANO
COMUNICATO STAMPA DERIVATI TRUFFA: OTTIMO SEQUESTRO PROCURA DI MILANO PER 476 MILIONI DI EURO A CARICO DI 4 BANCHE CHE HANNO APPIOPPATO BOND BIDONE A COMUNE MILANO, CONSEGUENDO ILLECITI PROFITTI 100 MLN DI EURO ! MA COSA FANNO ALTRE PROCURE,ALLE QUALI ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI SI SONO RIVOLTE ? Dall’indagine conoscitiva della Commissione Finanze del Senato, risulta che a fine dicembre 2008, ben 600 Enti territoriali avevano sottoscritto circa 1.000 contratti con strumenti derivati per un valore nozionale di 35,5 miliardi di euro. Contratti derivati per oltre 21,3 miliardi di euro,il 60% del valore totale nozionale, era stato stipulato con banche estere, contro 14,2 miliardi di euro (40%) stipulato con banche italiane, mentre l’80 per cento dei contratti,per un controvalore di 28,4 miliardi di euro, riguardavano comuni non capoluogo di Provincia e Regioni. Non tutti i contratti derivati sono stati appioppati con finalità truffaldine, ma una larghissima parte di essi sì, come prova l'inchiesta della Procura di Milano, che ha disposto il sequestro conservativo per 476 milioni di euro a Ubs, Deutsche Bank, JP Morgan e Depfa Bank, nell'ambito di una negoziazione di un prestito obbligazionario sottoscritto dal Comune di Milano per un importo di circa 1,6 miliardi di euro nel 2005,conseguendo con tali operazioni fraudolente oltre 100 milioni di euro di profitti illeciti accumulati. Il decreto di sequestro preventivo, che riguarda disponibilità per un importo complessivo di 476 milioni di euro, ha interessato anche le proprietà di un ex dirigente del Comune di Milano e di un consulente nominato dall'ente locale per seguire la rinegoziazione dei mutui. Entrambi sono indagati per truffa aggravata, in concorso con 12 funzionari degli istituti di credito. Anche le banche sono indagate in base alla legge 231 del 2001 che impone alle aziende la creazione di modelli organizzativi per prevenire gli illeciti. Adusbef e Federconsumatori, che avevano effettuato decine di esposti denunce ad altrettante Procure contro gli amministratori ed i dirigenti di banche italiane ed estere in merito ai derivati truffaldini disinvoltamente appioppati agli enti locali ed alle piccole e medie imprese, alcune delle quali fallite,come la Divania di Bari, plaudono al decreto disposto oggi dal Gip della Procura di Milano, ma si chiedono che fine abbiano fatto le numerose denunce presentate. In data 11 luglio e 15 ottobre 2007, Adusbef e Federconsumatori, ad integrazione dei precedenti esposti inviati alle Procure della Repubblica di Milano,Roma, Torino, Firenze, Genova, Palermo, Bari, Lecce, Napoli,Bologna - sedi delle maggiori banche che hanno commercializzato i prodotti derivati anche a Comuni,Province e Regioni- chiedevano di indagare i vertici apicali per i reati di truffa, abuso d'ufficio, truffa contrattuale,falso in atto pubblico e falso in bilancio, invitando le Autorità giudiziarie, nell'ambito delle rispettive competenze territoriali, allo svolgimento di tutte le indagini sottese ad accertare i riscontri ai reati ipotizzati, e con riserva di costituirsi parte civile nell' eventuale istaurando procedimento penale. Le stesse banche – scrivevano le due associazioni in un comunicato del 29 ottobre 2007- che hanno piazzato prodotti pericolosi ed equivoci, hanno causato perdite rilevanti ed una catena di fallimenti e licenziamenti tra le piccole e medie imprese,invece di gridare al complotto ed alla lesa maestà,a vrebbero il dovere –se non hanno nulla da temere- di mettersi a disposizione dei magistrati per chiarire le loro responsabilità oggettive e soggettive, rassicurando in tal modo il mercato e la fiducia tradita,che è ai minimi storici nei confronti delle banche.28/04/2009
Documento n.7905