DERIVATI: LA CORTE DI APPELLO DI VENEZIA CONFERMA IL PROFUMO DI SANZIONI SU UNICREDIT. ADUSBEF CONFERMA CLASS ACTION CONTRO BANCA DEI DERIVATI

in Comunicati stampa
COMUNICATO STAMPA UNICREDIT: IL RICORSO RESPINTO DALLA CORTE DI APPELLO DI VENEZIA IN MERITO ALLA SANZIONE INFLITTA DALLA CONSOB SUGLI “ALLEGRI DERIVATI” APPIOPPATI ALLE IMPRESE, OLTRE A FACILITARE I RICORSI NEI TRIBUNALI, DOVREBBE INDURRE IL DR. PROFUMO AD APRIRE UN TAVOLO, SEMPRE RIFIUTATO,PER DIRIMERE LE CONTROVERSIE E RISARCIRE MIGLIAIA DI VITTIME BANCARIE. ADUSBEF HA RINVIATO AL 1 GENNAIO 2009 LE CLASS ACTION CONTRO UNICREDIT . L’ultimo alibi per Alessandro Profumo, Luca Cordero di Montezemolo e Piero Gnudi, in merito alle sanzioni per oltre 500mila euro inflitte dalla Consob nell'agosto 2007 per "carenze procedurali riguardo l'operatività in prodotti derivati del tipo Otc", è caduto per merito della Corte di Appello di Venezia,che ha respinto l'opposizione presentata da Unicredit Banca d'Impresa e dai dirigenti e componenti del cda dell'istituto. La Consob aveva erogato le sanzioni,seppur lievi in merito alla gravità dei comportamenti di Unicredit che hanno portato alcune imprese imbottite di derivati a dichiarare fallimento, perchè i dirigenti non avevano dotato: "gli istituti di intermediazione di procedure interne idonee e garantire l'ordinata e corretta prestazione dei servizi di investimento". La Commissione aveva anche contestato la mancanza di adeguata procedura per individuare l'idoneità dei derivati alle esigenze del cliente e la mancanza di verifica sulla dichiarazione di 'operatore qualificato' del cliente. Con la dizione di “operatore qualificato” previsto dal Testo Unico della Finanza per distinguere la clientela che ha dimestichezza con la rischiosità dei mercati e degli investimenti,alcune banche hanno piazzato prodotti rischiosissimi a primarie imprese (il fallimento di Divania è solo la punta dell’iceberg), ma anche ad Enti locali e comuni, che non avevano alcuna conoscenza adeguata dei piani di investimento sottoscritti. Poiché i magistrati della Corte d'Appello di Venezia, hanno rilevato nel decreto che consolida la giurisprudenza in senso favorevole all’utenza bancaria, che nel caso Unicredit: "solo a seguito del procedimento sfociato nell'irrogazione della sanzione qui impugnata e in particolare dopo la convocazione del cda della banca, risultano in effetti adottate procedure aziendali migliorative, impostate sulla natura (di estremo rischio) degli strumenti finanziari in esame", sarà agevole per i molti ricorsi pendenti dimostrare le gravi responsabilità per aver piazzato prodotti senza informare sul rado di rischiosità addossato ai contraenti. Tale ulteriore tegola sul teorema di Unicredit volto a sostenere l’informazione preventiva agli investitori,che non c’è mai stata, dovrebbe indurre il dr. Profumo ad aprire un tavolo, per dirimere le controversie e procedere ad equi indennizzi, ammettendo finalmente le gravissime responsabilità sempre negate. Adusbef, che aveva già preparato la class action contro Unicredit in merito agli strumenti derivati appioppati disinvoltamente a decine di migliaia di contraenti, congelata per il rinvio della legge da parte del Governo su pressioni di banche,assicurazioni e Confindustria, presenterà il 1 gennaio 2009 una nutrita serie per far ottenere i risarcimenti ai cittadini frodati. Roma,8 agosto 2008

08/08/2008

Documento n.7452

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