DERIVATI: BANCHIERI BISCAZZIERI AUTORIZZATI,BRUCIANO SULLA BISCA DEI MERCATI GLOBALI IL RISPARMIO DEI LAVORATORI
COMUNICATO STAMPA SOCIETE GENERALE: NEANCHE UN COMMESSO DELLA PIU’ PICCOLA CASSA DI PROVINCIA,SI BEVE LA FROTTOLA SECONDO LA QUALE, UN MODESTO FUNZIONARIO DI BANCA ABBIA BRUCIATO,DA SOLO, 4,9 MILIARDI DI EURO. SULLA BISCA PLANETARIA DEI DERIVATI, DOVE IL GIOCO D’AZZARDO E’ DIVENTATA REGOLA,LE BANCHE GIOCANO SULLA PELLE DEI RISPARMIATORI. Lo scandalo dei "plain vanilla", espressione gergale che definisce solo “operazioni di scommesse semplici” sul mercato dei "futures" e dei prodotti derivati,dove accaniti biscazzieri travestiti da banchieri puntano ogni giorno centinaia di miliardi di euro o di dollari di denaro “virtuale” al rialzo o al ribasso su merci, valute, azioni,petrolio,gas,cereali e quant'altro, moltiplicato all’infinito dall’effetto leva e dal permissivismo di banche centrali ed autorità monetarie, 4,9 miliardi di euro bruciati da Société Générale, sono una piccola goccia nell’oceano di 450.000 miliardi di dollari di prodotti derivati. Ma nessuno creda alle frottole raccontate dai vertici della banca e riprese dai mass media,secondo le quali un modesto funzionario, Jérome Kerviel di trentuno anni, con uno stipendio attorno ai 100 mila euro annui, abbia potuto giocare da solo tutto quel denaro,ossia 4,9 miliardi di euro sul rialzo delle Borse,non per sé, ma per il suo istituto di credito,senza l’avallo dei suoi superiori e di un sistema di controlli che è indispensabile per qualsiasi istituzione creditizia denominata banca. Neppure il commesso della più piccola cassa rurale di provincia, si beve la versione ufficiale “fandonia” della banca, ideata certamente per salvaguardare il vertice, Daniel Bouton, un banchiere europeo di lungo corso che da dieci anni guida à la Société Générale,secondo la quale, sarebbe stata la genialità perversa ad aver consentito ad un giovane operatore,un quadro medio di 31 anni, di operare in segreto, sfuggendo ai controlli dei suoi superiori. Ma se anche così fosse, la toppa sarebbe peggio del buco,perché sarebbe l’ammissione che il sistema di controllo di Société Générale, che tutte le banche devono obbligatoriamente avere, per salvaguardare i depositi in giacenza dalle scorribande dei propri operatori,fa acqua da tutte le parti e che quindi i risparmi affidati,non sono al sicuro, né al riparo dalle scorrerie finanziarie. La piccola differenza che caratterizza la truffa,è rappresentata dal fatto che la banca francese si è addossata la perdita, dalla quale certamente rientrerà nel tempo a spese dei correntisti (ogni banca è paese),mentre le banche italiane, hanno addossato e spalmato sui loro clienti,Enti Locali compresi (leggi Uncredit,ma anche altre banche) "plain vanilla" semplici o composti, per un controvalore di 30 miliardi di euro. Adusbef torna a chiedere ancora una volta alle distratte autorità monetarie, di porre un limite ed una regolamentazione alla crescita abnorme di prodotti derivati, che producono bolle speculative cicliche, come dimostra la crisi dei mutui sub-prime americani, il cui contagio mette a repentaglio la stabilità dei mercati ed intacca risparmio reale,la ricchezza delle Nazioni,la stessa sovranità degli Stati moderni.25/01/2008
Documento n.7106