DECRETO COMPETITIVITA’: ENNESIMA PRESA IN GIRO DI UN GOVERNO

in Comunicati stampa
DECRETO COMPETITIVITA’: ENNESIMA PRESA IN GIRO DI UN GOVERNO, ARROCCATO A DIFENDERE OLIGARCHIA, MONOPOLI, OLIGOPOLI E CARTELLI (SPECIE RINCARI, ASSICURATIVI, ELETTRICI,E PETROLIFERI), PERCIO’ LONTANO MILLE MIGLIA, DAI PROBLEMI REALI DEL PAESE E DALLE ESIGENZE DI CITTADINI ED IMPRESE ! MA QUALE RIDUZIONE DELLE TASSE, GLI ITALIANI SONO I PIU’ TARTASSATI DEI GOVERNI OCCIDENTALI, CHE CON UNA MANO PROMETTE DI RESTITUIRE 30 EURO DI SGRAVI FISCALI, MENTRE CON L’ALTRA PROCEDE A STANGARE DI BEN 98 EURO MENSILI DI RINCARI OCCULTI. Mentre in Argentina il presidente Netsor Kirckner invita i cittadini a boicottare la Shell per gli aumenti ingiustificati dei prezzi delle benzine,in Italia il Governo Berlusconi-Marzano, continua ad andare a braccetto con i petrolieri,consentendo un allineamento scandaloso del prezzo del gasolio (la cui raffinazione produce il 50 per cento del grezzo rispetto al 15 per cento della benzine) a quello della benzina, rapinando così due volte consumatori ed imprese,sia per i costi tra i più elevati d’Europa,che per gli introiti fiscali dovuti agli aumenti dell’Iva sulle accise,ad un ritmo di 120-150 milioni di euro al mese ! Se negli ultimi tre anni gli italiani hanno pagato oltre 4,2 miliardi di euro in più sul prezzo della benzina a causa degli aumenti di Iva ed accise,ad un ritmo di 120-150 milioni di euro al mese,anche a causa delle manovre effettuate nel novembre 2001, con un aumento da 0,527 a 0,542 euro per litro per la benzina verde, da 0,382 a 0,403 il gasolio motori e da 0,145 a 0,157 euro/litro per il g.p.; il 29 dicembre 2003 con un secondo aumento per la sola benzina (da 0,542 a 0,559 euro per litro) per coprire gli oneri del rinnovo del contratto dei dipendenti del Trasporto Pubblico Locale; infine, dal 22 febbraio scorso, il nuovo aumento di 0,010 euro per litro sul gasolio e di 0,005 per la benzina. E mentre famiglie italiane ed imprese, soffrono la più grave crisi del dopoguerra,a causa di politiche economiche miopi e protezionistiche che non scalfiscono le rendite di monopoli, oligopoli e cartelli elettrici e del gas,bancari ed assicurativi,che impongono prezzi e tariffe tra i più elevate d’Europa con percentuali dal 40 al 100 per cento,minando sul nascere la competitività delle industrie e la loro vocazione all’esportazione anche per la politica degli Stati Uniti tesa al deprezzamento del dollaro,per far pagare la crescita e l’indebitamento americano al resto del mondo,il Governo vara un decreto sulla competitività che non scalfisce le rendite di posizione,né liberalizza le professioni, ma le rafforza. Se il il 96,3 per cento delle famiglie italiane teme per il futuro spinte inflazionistiche ed una forte preoccupazione per una crescita sostenuta dei prezzi,letteralmente raddoppiati in Italia a causa degli omessi controlli del Governo Berlusconi-Marzano,quest’ultimo teorico di una “concorrenza balneare”,se il carovita spinge al risparmio ed all’esercizio del “tiro della cinghia” e ’’gli effetti di questo fenomeno assumono caratteri più dirompenti che altrove,visto che in Italia”- rileva l’indagine di Confcommercio- ’’ben il 61,7% delle persone intervistate ha dichiarato di avere negli ultimi anni modificato le proprie spese alimentari al fine di risparmiare,preoccupate sia per l’aumento dei prezzi ma anche per il “caro-tariffe”, dalle utenze domestiche ai trasporti pubblici,la ricetta non può essere quella dei dazi e del protezionismo dell’italianità delle banche,imposto da un Governatore ringalluzzito dopo il voto del Parlamento che ma mantenuto inalterati privilegi di una ristretta cupola,di una monarchia incostituzionale che non risponde ad alcuno del suo operato,neppure al Sovrano ! Ma i pannicelli caldi del decreto sulla competitività,che invece di liberalizzare le professioni come quelle notarili,mistifica eventuali risparmi di una ventina di euro,su passaggi di proprietà delle auto,che continuano a costare dai 330 ai 380 euro a causa delle pletora di soggetti (PRA,ACI,Motorizzazione Civile,Agenzie di Pratiche Automobilistiche) che si spartiscono la torta, rispetto ai 30-50 euro di Francia,Germania ed Inghilterra),rappresentano una vera e propria presa in giro dei tartassati cittadini,invitati ad indebitarsi con banche e finanziarie, per rilanciare i consumi,come previsto dalla cessione del quinto dello stipendio ai dipendenti privati,che prima erano esclusi,con tassi di interesse per cessioni sotto i 5.000 euro,pari al 20 per cento annuo. I consumatori ed i risparmiatori italiani,che non si rassegnano rispetto alla difesa di vergognosi privilegi,previsti anche dalle legge di controriforma del risparmio,faranno sentire la loro voce di dissenso rispetto ad un Governo attento alle ragioni delle lobby e dei cartelli,perciò lontano mille miglia da quelle dei cittadini. Elio Lannutti-Presidente Adusbef-Intesaconsumatori. Roma,12.3.2005

12/03/2005

Documento n.4514

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