DALEMIX SI SCAPICOLLA A BARI E COME UN QUALSIASI BERLUSCA GHEDINATO SPARA A ZERO CONTRO I MAGISTRATI “CATTIVI”: VELENI GIUDIZIARI !

in Comunicati stampa
DALEMIX SI SCAPICOLLA A BARI E COME UN QUALSIASI BERLUSCONI GHEDINATO SPARA A ZERO CONTRO I MAGISTRATI “CATTIVI”: “VELENO GIUDIZIARIO”! – “IL PD NON È UN’ASSOCIAZIONE A DELINQUERE, NULLA A CHE FARE CON LA CRIMINALITÀ. NO TANGENTI MA CONTRIBUTI LIBERI”… Guido Ruotolo per La Stampa Fa caldo allo Sheraton. C'è l'aria condizionata ma lui, Massimo D'Alema, avverte il clima incandescente in città, per via delle inchieste giudiziarie che sembrano travolgere anche le forze di centrosinistra. Prima ai giornalisti dice che lui non ama commentare le iniziative della magistratura, che a Bari «ci sono diverse inchieste», poi, quando prende la parola alla Convention regionale della mozione Bersani, sferra un pesante attacco all'inchiesta della pm Desirè Digeronimo, il magistrato antimafia di Bari che l'altro giorno ha mandato i carabinieri nelle sedi dei partiti (Pd, Rifondazione, Socialisti autonomisti, Sinistra e libertà, Lista Emiliano) ad acquisire i loro bilanci dal 2005 in poi. «Lo dico a nome di tutti i democratici pugliesi: noi guardiamo alle inchieste giudiziarie con grande rispetto e fiducia. Ma all'opinione pubblica e ai tanti militanti, simpatizzanti, elettori che guardano al Pd con fiducia, ribadisco che questo partito non è un'associazione a delinquere, non ha nulla a che fare con la criminalità organizzata. I nostri bilanci non sono alimentati dalle tangenti ma dai contributi liberi dei cittadini. Nessuno pensi che il veleno giudiziario possa intrecciarsi con il dibattito politico...». Una staffilata così, D'Alema non l'aveva mai puntata al cuore di un magistrato, di una inchiesta giudiziaria. Segno di nervosismo. Proprio quando l'inchiesta Scelsi su Gianpi Tarantini (malasanità, coca e puttane) sembra giunta al capolinea, ecco che il pm Digeronimo manda i carabinieri nelle sedi dei partiti che sostengono Vendola. Quando il conclave dei dalemiani si è riunito ieri mattina per definire il candidato della mozione Bersani alla segreteria regionale del Pd, Massimo D'Alema ha voluto benedire il prescelto, Sergio Blasi, con questa frase: «Non ha gestito nulla». Come dire: lui è pulito, non ha nessuno scheletro nell'armadio. Evidentemente, per altri non è così. Sempre nel suo intervento alla Convention, D'Alema ha fatto un riferimento alla «categoria dei dalemiani»: «In generale è meglio che non esista, anche perché in me determina angoscia il pensiero di tutti quelli che non lo sono. Ma più che mai questa categoria non può esistere in Puglia». Dunque, il congresso. Quattro candidati ufficiali alla segreteria regionale, finora. Per la mozione Bersani, il sindaco di Melpignano, Lecce, Sergio Blasi. Il comune del festival della «Notte della Taranta» e il comune più riciclone di Puglia, con percentuali altissime nella raccolta della differenziata. La mozione Franceschini candida Guglielmo Minervini, ex sindaco di Molfetta, assessore regionale della giunta Vendola. Enrico Fusco, Arcigay, è il candidato della mozione Marino e, infine, scende in campo anche il sindaco di Bari, Michele Emiliano. Massimo D'Alema spiega che il congresso «non sarà una rissa sanguinosa ma un confronto civile». Lo dice in generale ma a maggior ragione lo sottolinea da Bari. Perché qui, il congresso rischiava di essere una guerra fratricida. Nicola Latorre usa questa metafora: «C'era il rischio di trasformare Bari nella Sarajevo del Pd. Adesso, con le candidature ufficializzate questo rischio non c'è più. Sono tutte personalità forti, di rottura, che guardano alle nuove generazioni, alle nuove culture». Il congresso del Pd, ovviamente, ha anche delle ricadute a livello territoriale. Se le candidature Blasi e Minervini rassicurano il governatore Nichi Vendola, anche lui spaventato fino all'altro giorno dal rischio di una «guerra civile» interna al Pd, l'incognita vera è rappresentata dal segretario regionale uscente, il sindaco di Bari, Michele Emiliano. Che scende in campo come testimonianza di una possibile «candidatura unitaria». La Convention della mozione Bersani ha applaudito a scena aperta il candidato Blasi che annunciato che si dimetterà da sindaco.

01/08/2009

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