Da La Repubblica 08/02/2006. "Bnl francese non taglierà i prezzi"
L’OPERAZIONE L’ad di Bnp, Baudoin Prot: punteremo alla qualità dei servizi e non sul loro costo "Bnl francese non taglierà i prezzi" E i big italiani pensano alle fusioni "Ci sarà certamente qualche taglio dello staff" DAVIDE CARLUCCI LUCA IEZZI ROMA - Più attenzione ai costi, un rapporto privilegiato con Unipol, poche concessioni nella riduzione dei costi dei servizi bancari. Si profila così il futuro francese della Bnl illustrato ieri dall’amministratore delegato di Bnp, Baudoin Prot, nel corso di una conference call con gli analisti finanziari. Un ulteriore passo formale verso l’Opa su Bnl è previsto domani quando è convocato il Cda a Parigi: entro la settimana successiva gli organi competenti dei 13 venditori che, insieme a Unipol, cederanno al gruppo francese complessivamente il 47,92% di Bnl dovranno deliberare la cessione, anche se già ieri i Cda di Popolare Vicenza e Banca Popolare dell’Emilia Romagna hanno dato il loro assenso alla vendita dei loro pacchetti. Prot, vista l’euforia che il blitz ha provocato sul mercato ha anche precisato: "Non prevediamo nel medio termine altre operazioni delle dimensioni analoghe. La nostra maggiore priorità è massimizzare il valore della piattaforma di Bnl che ha un enorme potenziale di ristrutturazione e crescita". L’integrazione con il gruppo Bnp si completerà nel 2009 e porterà minori costi per 250 milioni e 150 milioni di maggiori ricavi. Invece, dai rafforzati legami con Unipol ("sarà nostro fornitore privilegiato" ha detto Prot) nel settore assicurativo sono attesi utili lordi per 15 milioni e altrettanti risparmi. Tagli di costi arriveranno anche da interventi sul personale. "Ci sarà certamente qualche riduzione dello staff - ha detto l’ad - Ne discuteremo con Abete per cercare la soluzione migliore". Prot ha sottolineato che il rapporto costi/ricavi in Bnl è del 64% contro una media di settore del 55%. E sulla strategia di mercato dice: "Competeremo sulla qualità e non sui prezzi". Nel frattempo Bnp annuncia di aver accantonato 800 milioni di euro in vista della fusione (non avrà effetti su conti e dividendi della banca) anche se Moody’s sta pensando di alzare il rating sulla solidità patrimoniale dell’istituto di Bnl. Da Bari, invece, dove ieri i big del credito nazionale si sono trovati a discutere di "imprese finanziarie nel contesto europeo" in una tavola rotonda organizzata dalla Fisac-Cgil, è tornato con prepotenza il tema delle grandi aggregazioni. Il progetto, cioè, di puntare a due o tre megagruppi caldeggiato anche dall’ex ministro Domenico Siniscalco in un’intervista a Repubblica. Il più convinto è Pier Luigi Fabrizi,: "Oggi il consolidamento del sistema domestico è un passaggio obbligato". I toni di Corrado Passera, amministratore delegato di Banca Intesa, sono profetici: "Ci saranno grandi aggregazioni con la creazione di operatori sovranazionali, ci sarà chi sceglierà di concentrarsi in alcune parti dell’Europa e ci sarà chi sceglierà di rimanere attaccato al proprio, c’è ancora spazio per le aggregazioni bancarie". E non si dica che con l’operazione Bnp-Bnl hanno vinto gli stranieri: "I players italiani, semplicemente, non hanno giocato", fa notare Matteo Arpe, ad Capitalia che non si sente "preda" del risiko "i nostri valori sono contendibilità e indipendenz" mentre Alessandro Profumo, ad di Unicredit è tutt’altro che spaventato: "Quella di Bnl è un’operazione interessante. Ci aspettano altri passi". ( Repubblica, La del 08/02/2006 )08/02/2006
Documento n.5657