Da I furbetti del quartierino

in Comunicati stampa
I furbetti del quartierino libro inchiesta scritto da: Michele Gambino ed Elio Lannutti Dalla razza padrona, alla razza mattona – Come e perché Bankitalia finì nella polvere. La vera storia di uno scandalo italiano raccontata da chi per primo ha avuto il coraggio di denunciarla. Editori Riuniti, pag. 107 - Euro 12, in tutte le librerie dal 27 novembre Il ragionier Fiorani era così certo della complicità e delle protezioni del governatore Fazio, così sicuro dell’impunità,che si poteva permettere di saccheggiare i conti correnti della clientela appioppando costi per spese fantasma mai richiesti,né erogati alla generalità dei correntisti, eccezion fatta per quelli residenti a Lodi. Come racconta un capitolo del libro “I furbetti del quartierino” pag.111-112,sul tavolo del Governatore Fazio arrivarono 2 denunce sulla disinvolta “rapina”,attuata dalla BPL del rag. Fiorani a danno dei consumatori, senza ottenere alcun minimo cenno di risposta,data la complicità offerta al “Fanfulla da Lodi”. LE MANI NELLE TASCHE DEI CORRENTISTI “Pochi lo sanno, ma gli istituti di credito hanno la facoltà di variare le condizioni contrattuali stipulate con i clienti con un semplice avviso in Gazzetta Ufficiale. Utilizzando tale norma capestro, il 28 dicembre 2004 il ragionier Fiorani rese note variazioni peggiorative contrattuali a carico della generalità dei suoi correntisti, che sarebbero scattate 3 giorni dopo,il 1 gennaio 2005. Ecco il contenuto del tardivo pacco natalizio confezionato dal ragioniere di Lodi a tutti i clienti della sua banca: “Commissioni di urgenza: euro 50; recupero spese postelegrafoniche: euro 40; recupero spese amministrative: euro 35”. Migliaia di correntisti del Gruppo bancario Banca Popolare di Lodi si vedevano adebitato questi importi per centinaia di euro sull’ultimo estratto conto, senza alcuna spiegazione, né a fronte di servizi richiesti: in risposta a questo tentativo di ficcare le mani nelle tasche dei clienti, l’Adusbef presentò il 12 febbraio 2005 diversi esposti-denunce a dieci Procure della Repubblica (tra le quali Lodi, Milano, Roma,Lucca,Pisa,Pescara,Chiavari), chiedendo di accertare se il comportamento del Gruppo Bancario Popolare di Lodi non potesse configurare illeciti penalmente rilevanti: “Di fronte ad una prassi delle banche italiane, che inseriscono costi ed addebiti di decine di euro mai concordati in precedenza…con spese di chiusura conto e di trasferimento titoli, se hanno una custodia, ingiustificati ed intollerabili per un mercato dove vige la libera competizione,con condizioni di recesso, come i costi di chiusura del conto corrente pari in media a 100-150 euro, e perfino superiore a 1.000 euro, per trasferire titoli dematerializzati in un’altra banca,in caso di una custodia, deve intervenire la magistratura per verificare se tali comportamenti non abbiano travalicato il Codice Penale”. L’Adusbef invio’ un esposto anche al Governatore Fazio, che non aveva mai risposto (come è nella sua prassi), alle ripetute denunce inoltrate sulle attivita’ di Fiorani & Soci: “Il Gruppo Bancario Banca Popolare di Lodi (Cassa di Risparmio di Lucca,Livorno,Pisa, Imola e Pescara,la Banca Popolare di Crema e Cremona, il Banco di Chiavari e le banche Popolari del Trentino-oltre alla capogruppo,all’Iccri ed Efibanca) – denunciava l’associazione - ha applicato alla generalità dei correntisti, non solo aumenti di prezzi, spese e commissioni, relativi a voci di costo già previste nei contratti in essere, ma nuove voci con conseguente modifica unilaterale al di fuori delle norme richiamate dall’art 117 punto 5 e dall’ art. 118 del Testo Unico Bancario che recitano: Art. 117 - 5. La possibilità di variare in senso sfavorevole al cliente il tasso d’interesse e ogni altro prezzo e condizione deve essere espressamente indicata nel contratto con clausola approvata specificamente dal cliente. Art. 118 - (Modifica unilaterale delle condizioni contrattuali) 1. Se nei contratti di durata è convenuta la facoltà di modificare unilateralmente i tassi, i prezzi e le altre condizioni, le variazioni sfavorevoli sono comunicate al cliente nei modi e nei termini stabiliti dal CICR. I servizi sottostanti a tali nuove imposizioni, sono imputati anche a correntisti che non ne hanno fatto richiesta e che, quindi, non ne fanno uso. In effetti, è la banca stessa a riconoscerne la mancanza di validità, poiché rimborsa le somme addebitate ai clienti che, accortisi dell’addebito illegittimo, ne richiedono la restituzione”. Anche in questo caso la dettagliata denuncia non fu degnata d’attenzione in Via Nazionale,indirizzata – come di consueto- ad Antonio Fazio, “amico” particolare del ragionier Fiorani. ARRIVA “STRISCIA LA NOTIZIA” Oltre a non suscitare l’interesse del Governatore Fazio, le denunce dei clienti e delle associazione dei consumatori sul saccheggio dei conti correnti aperti presso la banca Popolare di Lodi ebbero pochissimo spazio sui giornali. Trovarono invece ospitalità nel febbraio del 2005 nella trasmissione satirica di Antonio Ricci “Striscia la Notizia”, grazie ai servizi di Stefania Petix e Gimmy Ghione (i relativi video si possono vedere sul sito www.striscialanotizia.it). Nel primo servizio della Petix, realizzato a Palermo, veniva intervistato un cliente che aveva ricevuto nell’estratto conto un addebito di 90 euro per spese mai effettuate. Un funzionario della BPL di Palermo, interpellato dall’inviata di Striscia, non era riuscito a dare alcuna giustificazione, consigliando di rivolgersi a Lodi. Nel secondo servizio, girato a Lodi, un ex funzionario della Banca Popolare di Lodi, incappucciato per nascondere la propria identita’, aveva testimoniato che la prassi scandalosa di addebitare servizi non resi veniva imposta dalla direzione centrale dell’istituto: “Ho lavorato per molti anni in tutta Italia –aveva raccontato l’ex funzionario- ed anche negli anni scorsi c’è stato l’ordine di imporre spese ai correntisti non correlate effettivamente ai servizi resi”. I dirigenti dell’Adusbef, intervistati a Roma da Gimmy Ghione, mostrarono ai telespettatori il facsimile della denuncia da inviare alla magistratura in caso di abusi da parte delle banche, e invitarono il Governatore Fazio a occuparsi della vicenda. Ancora una volta da via Nazionale non giunse segno di vita, ma in compenso i siti internet di Adusbef e di “Striscia” vennero letteralmente intasati da proteste e denunce di migliaia di correntisti. La trasmissione di Canale 5 apri’ un apposito forum - “Striscia la Banca” – che divento’ la cassetta della posta per migliaia di segnalazioni di addebiti per voci fittizie e fantasiose, mai richieste né previste del contratto: dal “recupero spese amministrative” (35 euro) alle “spese postelegrafoniche” (30 euro) fino alle “commissioni d’urgenza” (50 euro). I partecipanti al Forum decisero alla fine di autoconvocarsi a Lodi, per protestare davanti alla sede centrale della Popolare di Lodi, in via Cavour. La pacifica manifestazione fu fissata per la mattina del 26 febbraio 2005, un sabato, alle ore 11,00,davanti la sede della Banca in Via Cavour. L’Adusbef naturalmente riporto’ la notizia, e per questo solo motivo, qualche giorno prima della manifestazione, un solerte funzionario di polizia telefonò all’associazione, informando dei rischi che avrebbe comportato una manifestazione non autorizzata dalla Questura. Un tentativo di “disinnescamento” che ando’ a vuoto, in quanto la protesta, del tutto pacifica, si svolse lo stesso”. Roma,22.11.2005

22/11/2005

Documento n.5285

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